IL COPASIR DIVENTA IL CANE DA GUARDIA DELLA FINANZA: TUTTE LE ''BANDIERE ROSSE'' CHE PREOCCUPANO IL COMITATO DI CONTROLLO SUI SERVIZI SEGRETI - il FUTURO DI BORSA ITALIANA, ATTUALMENTE DI PROPRIETÀ DEL LONDON STOCK EXCHANGE, L'ATTIVITÀ DI ALCUNE BANCHE, CHE HANNO FINANZIATO CON IL RISPARMIO ITALIANO SCALATE DI AZIENDE FRANCESI NEI CONFRONTI DI IMPRESE DI CASA NOSTRA. O ANCORA, IL TENTATIVO DI BANCHE TEDESCHE DI ALLEGGERIRE A SPESE NOSTRE I LORO PORTAFOGLI ECCESSIVAMENTE GRAVATI DA DERIVATI FINANZIARI…
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Roberto Giovannini per “la Stampa”
Sono tempi difficili, e c' è il rischio di operazioni per approfittare della debolezza delle nostre imprese. Questo è il timore del Copasir, che ha già elementi per valutare con qualche preoccupazione il ruolo futuro di Borsa Italiana, attualmente di proprietà del London Stock Exchange, O l' attività di alcune banche, che hanno finanziato con il risparmio italiano scalate di aziende francesi nei confronti di imprese di casa nostra. O ancora, il tentativo di banche tedesche di alleggerire a spese nostre i loro portafogli eccessivamente gravati da derivati finanziari.
Anche se è presto, e il Copasir è tenuto alla segretezza fino alla diffusione delle conclusioni dell' indagine, «in questo momento ci sembra che ci siano possibilità che stiano avvenendo cose non regolarissime» dice Raffaele Volpi, il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
E così, sin dall' inizio del lockdown il Copasir ha avviato un calendario di audizioni per garantire «la tutela della sicurezza nazionale su tre settori particolarmente strategici in questa fase», ovvero credito, assicurazioni, industria, difesa ed energia. Il lavoro d' indagine, bipartisan, è partito dal tema delle banche, spiega il presidente del Copasir, con l' obiettivo di verificare «che non ci siano forme di eterodirezione, distorsioni o condizionamenti da parte di soggetti nazionali o esteri». A maggior ragione se si tratta di istituzioni finanziarie che detengono nei loro patrimoni quote significative di titoli del nostro debito pubblico, col rischio di mettere sotto pressione lo spread.
A tempo debito, spiega Volpi, il Comitato riferirà al Parlamento. Intanto, dopo le prime audizioni - il presidente Consob Paolo Savona e l' allora numero uno dell' Aise, Luciano Carta - la lente del Copasir ha cominciato a prendere in esame il caso di Borsa Italiana, alle prese con le conseguenze della Brexit. «Ci sono manovre per un riassetto proprietario delle grandi borse europee - spiega Volpi - e si guarda con interesse a Borsa Italiana, ma se c' è qualche soggetto che intende magari delistare i nostri titoli per poi quotarli su un' altra piazza finanziaria, allora è questione di interesse nazionale».
Altre situazioni che fanno riflettere, continua il presidente del Copasir, sono quelle di «istituti bancari che con i risparmi degli italiani hanno finanziato per cifre notevolissime aziende d' Oltralpe per operazioni aggressive nei confronti di imprese italiane». C' è poi il caso di Deutsche Bank, che ai tempi della crisi finanziaria della Grecia si è mossa per liberarsi dall' eccesso di derivati presenti nel suo portafoglio. «E ancora oggi - afferma Volpi - molte banche tedesche ne hanno troppi. Vogliamo rassicurare da un punto di vista strategico il Paese e i nostri risparmiatori, e verificare che il nostro sistema bancario e assicurativo rifletta comunque una vicinanza al Paese».
Il calendario prevede audizioni di Banca d' Italia, dell' ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, dei vertici di UniCredit, Generali, Mediobanca, Ubi, Crédit Agricole Italia, Intesa-SanPaolo, Mps e Deutsche Bank Italia.
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