mercoledì 28 febbraio 2024

 

1. LA SCONFITTA IN SARDEGNA AVVIA LA RESA DEI CONTI MELONI-SALVINI - DUCETTA-VENDETTA: VUOLE DISARCIONARE IL “CAPITONE” DALLA GUIDA DELLA LEGA, PER AVERE UN CARROCCIO MODERATO A TRAZIONE NORDISTA CON LA “SUPERVISIONE” DI ZAIA, FEDRIGA E GIORGETTI 
2. MA PER “CONQUISTARE” IL DOGE, TOCCA RISOLVERE LA GRANA DEL TERZO MANDATO: CON UNA LEGGE DI RIORDINO DEGLI ENTI LOCALI: LE REGIONI DECIDERANNO SUL NUMERO DEI MANDATI
3. LA ''CONCESSIONE'' CHE SI MATERIALIZZERÀ PER ZAIA SOLTANTO DOPO LA DETRONIZZAZIONE DI SALVINI DALLA GUIDA DELLA LEGA. DELLA SERIE: FRIGGERE IL “CAPITONE”, VEDERE CAMMELLO
4. LA CONTROMOSSA DI SALVINI: CHIEDERE AL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA UN MANDATO PER CHIARIRE LO STATO DI SALUTE DELL'ALLENZA PER POI TOGLIERE L'APPOGGIO  AL GOVERNO
5. QUANDO LA MELONA SI AUTO-DEFINISCE “NANA” VUOLE FAR SAPERE A SALVINI CHE CONOSCE LO SFOTTÒ CHE LUI USA PER SBERTUCCIARLA (“NANA BIONDA”) – ABRUZZO, EFFETTO TODDE: CALA IL VANTAGGIO DEL MELONIANO MARSILIO SUL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, D'AMICO...



 

DAGOREPORT

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

La sconfitta del centrodestra in Sardegna è scivolata via indenne solo nella Fiamma Magica di Fazzolari - il braccio destro (e teso) della Melona insardinata l’ha derubricata, nel suo Mattinale, a “fatto locale”.

 

In realtà, l’inattesa vittoria di Alessandra Todde, profetizzata in solitudine solo da questo disgraziato sito in data 18 febbraio, ha lasciato ferite profonde nella maggioranza di governo, che si dimostra sempre più un pollaio di galletti in lotta tra loro.

 

Nel commentare la batosta sarda, Giorgia Meloni ha ammesso la sconfitta, mostrando un apparente rinsavimento nel post su X: “Le sconfitte sono sempre un dispiacere, ma anche un'opportunità per riflettere e migliorarsi. Impareremo anche da questo”.

 

LA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIALA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Poi però, alla cena con la Stampa estera, tra un balletto che a molti ha ricordato la scomparsa premier finlandese Sanna Marin e una battuta romanesca, ha lasciato debordare quella sua arroganza al limite del patologico, mandando un chiaro “pizzino”: “Non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono, costretto a essere cattivo. La cosa che mi fa arrabbiare di più? La slealtà”. Il "pizzino" aveva come destinatario Matteo Salvini, il suo nemico più intimo.

 

matteo salvini e giorgia meloni sardegnaMATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI SARDEGNA

La Sorella d'Italia, dopo aver ingoiato la sconfitta del suo Paolo Truzzu, maturata ai danni del decapitato Solinas, governatore uscente sostenuto dalla Lega, non pensa ad altro che alla vendetta, tremenda vendetta verso chi l'ha ruzzolare dall'altare alla polvere.

 

Alla fine, il suo piano per ristabilire l'ordine e restaurare il suo monumento ammaccato è questo: come indebolire, giorno dopo giorno, l’odiato Salvini fino a buttarlo fuori dalla leadership del Carroccio.

 

La strada da percorrere, secondo la Ducetta, è questa: una graduale erosione di consenso e credibilità all'interno della Lega, tramite un patto di ferro con quell’ala moderata, che da tempo non si riconosce più nella linea politica destrorsa del “Truce”.

 

GIORGIA MELONI E LUCA ZAIAGIORGIA MELONI E LUCA ZAIA

Da Fedriga a Zaia, sono molti i “legaioli” che non comprendono, ad esempio, l’alleanza in Europa con i nazistelli di Afd, i rapporti (non solo familiari) con Denis Verdini, la tigna con cui Salvini spinge per costruire il ponte sullo Stretto di Messina (come se i voti la Lega li prendesse in Calabria e in Sicilia) e la probabile candidatura di un destrorso come il generale Vannacci alle europee.

 

Senza contare il già affondato progetto di trasformare la Lega Nord in un partito salviniano ad estensione nazionale. Un graduale cambio di pelle al fu Carroccio bossiano, che mette a disagio i leghisti della prima ora e delle “leghe” associate, rimasti a una concezione della politica localista.

 

giorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldiGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY EDOARDO BARALDI

Per nebulizzare Salvini all’interno della Lega, Melona ha bisogno di conquistare la fiducia dell’unico che può disarcionare il ministro dei Trasporti, cioè il governatore del Veneto, Luca Zaia. Un’alleanza, questa, che potrà cementarsi solo risolvendo l’ormai spinosissima questione del terzo mandato per i governatori.

 

Zaia, in più di un’intervista, ha mostrato la sua insofferenza per la scarsa attenzione al tema da parte della premier e di Fratelli d’Italia. Come riuscire, dunque, ad accontentare il Doge per coinvolgerlo nella “cospirazione” contro Salvini? Il progetto è quello di offrire in dote una legge di riordino degli enti locali che permetta alle Regioni di legiferare in autonomia sulla normativa elettorale.

 

 

ELEZIONI IN SARDEGNA - MEME BY IL GRANDE FLAGELLOELEZIONI IN SARDEGNA - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

Una concessione che, nell’idea della premier, si materializzerà soltanto dopo la detronizzazione di Salvini dalla guida della Lega. Della serie: friggere il “Capitone”, vedere cammello.

 

La premier ha un progetto politico chiaro: vuole proporre ai "democristiani" della Lega, tra i quali, oltre a Fedriga e Zaia, è incluso il ministro dell’Economia, Giorgetti, di portare avanti con Forza Italia un governo moderato, a guida Fratelli d’Italia, con una Lega a puntellare il Nord nel rispetto della tradizione bossiana di un partito attento alle istanze settentrionali.  

 

truzzuTRUZZU

Zaia per ora ha mangiato la foglia e, nel frattempo, sono stati mandati avanti a fare guerriglia contro Salvini i duri e puri del “Senatur”.

 

Ne è un esempio l’intervista, rilasciata oggi, dall’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a “Repubblica”, in cui viene consegnato un avviso di sfratto al fidanzato di Francesca Verdini: “La sua parabola è finita […]. Noi della vecchia Lega con le stesse percentuali avevamo un progetto forte, il federalismo, lui non ha nulla, ha la stessa identità politica di Meloni, è un doppione senza prospettiva».

 

matteo salvini in carcere a sollicciano (firenze) fa visita a denis verdiniMATTEO SALVINI IN CARCERE A SOLLICCIANO (FIRENZE) FA VISITA A DENIS VERDINI

Castelli poi ci mette il carico: “La prossima batosta sarà alle Europee, poi Salvini si chiuderà nel suo fortino. Sta venendo giù tutto, i militanti al Nord sono in subbuglio. Zaia? Aspetterà il redde rationem, a nuove elezioni politiche”.

 

Parallelamente alla manovra di disturbo tutta interna alla Lega, Giorgia Meloni, nel suo discorso alla stampa estera, ha affondato un altro colpo contro Salvini: nel suo sfogo quasi psicanalitico (“Avrei voluto fare la cantante ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo, ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto”), la Ducetta ha usato, volutamente, la parola “nana”: è consapevole, la premier, che Salvini va in giro a sbertucciarla con l’epiteto poco affettuoso di “nana bionda”. Il chiaro riferimento allo sfottò del segretario della Lega è una scoperchiata di altarini. Della serie: caro Matteo, so che dici peste e corna di me in giro, ma me ne frego!

 

matteo salvini francesca verdiniMATTEO SALVINI FRANCESCA VERDINI

Il leader del Carroccio ha incassato queste affettuosità da parte della Regina della Garbatella, e prepara la sua contromossa.

 

Sotto sotto convinto che anche i domiciliari del cognato, Tommaso Verdini, e i nuovi guai del suocero Denis, non siano del tutto “casuali”, Salvini ha in mente di giocare le sue carte dopo il voto regionale in Abruzzo, previsto per il 10 marzo. L’ex truce del Papeete potrebbe chiedere al consiglio federale della Lega un mandato politico per chiarire con Giorgia Meloni lo stato di salute dell’alleanza con Fratelli d’Italia.

 

Anche perché, dopo il voto in Sardegna, con la vittoria a sorpresa del centrosinistra, si rischia una nuova batosta. Dopo l’effetto Todde, si è materializzato un traino psicologico per gli elettori: è divenuto più evidente che nessuna competizione elettorale è scontata e che ogni voto può cambiare anche lo scenario apparentemente più granitico.

 

tweet sulle elezioni in sardegna 12TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 12

In Abruzzo, fino a qualche mese fa, la rielezione di Marsilio era data per certa, con un distacco nei confronti del candidato del “campo larghissimo” (Pd+M5S+Calenda) di almeno 10-15 punti. Le ultime rilevazioni, invece, certificano un vantaggio del candidato della destra in una forchetta tra i 4 e i 5 punti percentuali.

 

A complicare la rielezione del fedelissimo di Giorgia Meloni (il secondo governatore di Fratelli d’Italia dopo il marchigiano Francesco Acquaroli), c’è una malcelata insofferenza dei camerati abruzzesi nei confronti dello stesso Marco Marsilio. Già quando fu eletto, nel 2019, fu vissuto come corpo estraneo al territorio perché nato a Roma, città in cui vive e ha continuato a vivere anche nei 5 anni da Presidente della Regione.

 

paolo truzzu elezioni regionali sardegnaPAOLO TRUZZU ELEZIONI REGIONALI SARDEGNA

La speranza di Salvini, ambiziosa al limite della follia, è raggiungere il 10% di consensi in Abruzzo. Obiettivo complesso, forse dopato dal 27,5% raccolto alle regionali di 5 anni fa, e reso quasi irrealistico se si considera che in Sardegna il Carroccio si è fermato a un modestissimo 3,7%.

 

Ps. Giorgia Meloni non deve solo gestire le conseguenze della sconfitta politica in Sardegna, ma deve affrontare, e dovrà farlo ancora di più in futuro, le beghe derivanti dalla sua “intellighenzia”: il ceto riflessivo a cui si è affidata per dare un tono culturale alla sua destra (Gennaro Sangiuliano, Alessandro Giuli, Pietrangelo Buttafuoco), non sta ottemperando alla causa di Giorgia, ma si sta dimostrando una brigata di “maestri pasticcioni”.

GIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDEGIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDE

 

Viste le gaffe di “Genny”, gli scivoloni di Giuli e i guai del musulmano Buttafuoco alla Biennale di Venezia (da ultimo, la questione del contestato padiglione Israeliano) la sora Giorgia si renderà conto che gestire il potere con una banda di fedelissimi e “yes-men” non porta molto lontano? Per consulenze, chiedere a Renzi e al suo “Giglio tragico”…

meme su marsilio e i tre mariMEME SU MARSILIO E I TRE MARIle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUtweet sulle elezioni in sardegna 1TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 1tweet sulle elezioni in sardegna 13TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 13Matteo Salvini e Francesca Verdini capodannatiMATTEO SALVINI E FRANCESCA VERDINI CAPODANNATIsalvini e francesca verdini in spiaggiaSALVINI E FRANCESCA VERDINI IN SPIAGGIAGIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONIGIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI . MEME SULLE ELEZIONI IN SARDEGNAGIORGIA MELONI . MEME SULLE ELEZIONI IN SARDEGNAMARCO MARSILIOMARCO MARSILIO

 

MATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – Foto Gianluca Zuddas/LaPresseMATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – FOTO GIANLUCA ZUDDAS/LAPRESSESARDEGNA, PENSATI LIBERASARDEGNA, PENSATI LIBERA

 

MATTEO SALVINI A CAGLIARI PER PAOLO TRUZZUMATTEO SALVINI A CAGLIARI PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUMELONI AL COMIZIO PER TRUZZUMELONI AL COMIZIO PER TRUZZUSALVINI AL COMIZIO PER TRUZZUSALVINI AL COMIZIO PER TRUZZUpaolo truzzu elezioni regionali sardegnaPAOLO TRUZZU ELEZIONI REGIONALI SARDEGNAlucia chessa alessandra todde renato soru paolo truzzuLUCIA CHESSA ALESSANDRA TODDE RENATO SORU PAOLO TRUZZUgiorgia meloni e i giornalisti vignetta by rolli il giornalone la stampaGIORGIA MELONI E I GIORNALISTI VIGNETTA BY ROLLI IL GIORNALONE LA STAMPALO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOLO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOgiorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZULA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIALA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAgiorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZU

 

 

DALLA POLITICA ALL’AVANSPETTACOLO, GIORGIA MELONI, DOPO LA SCOPPOLA IN SARDEGNA E I TORMENTI DEL GOVERNO CON SALVINI, PREPARA IL SUO FUTURO DA CABARETTISTA – “AVREI VOLUTO FARE LA CANTANTE MA SONO STONATA. AVREI VOLUTO GIOCARE NELLA NAZIONALE DI PALLAVOLO, MA SONO NANA. AVREI VOLUTO CONOSCERE MICHAEL JACKSON MA È MORTO TROPPO PRESTO” (IN PRATICA LE E’ RIMASTA SOLO LA POLITICA E SI E’ BUTTATA SU QUELLA) – AI CORRISPONDENTI DELLA STAMPA ESTERA: “MI INVITATE IL GIORNO IN CUI PERDO IN SARDEGNA, SONO IN QUARESIMA E NON POSSO NEMMENO AFFOGARE I DISPIACERI NELL'ALCOL” – LO SLOGAN “MORIREMO TUTTI” (TIE’) E GLI SCONGIURI: “A DRAGHI AVETE PORTATO UNA SFIGA…” – VIDEO




 

 

Estratti da open.online

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

Il giorno dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, invitata alla cena dei corrispondenti della stampa estera, riconosce – ironicamente – la sconfitta. «So che ci si aspetta un intervento leggero ma io non ero leggera neanche a 15 anni figuriamoci dopo 16 mesi di governo, poi mi invitate nel giorni in cui perdo la Sardegna e sto pure facendo la Quaresima e non posso nemmeno affogare i dispiaceri nell’alcol…», sottolinea Meloni nel suo intervento.

 

GIORGIA MELONI MEMEGIORGIA MELONI MEME

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Tra i sogni nel cassetto di Meloni, mai, però, realizzati. «Avrei voluto fare la cantante ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo, ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto». Tra questi desideri non c’era quello di fare la presidente del Consiglio «perché sono una persone troppo lucida. Però Michael Jackson mi ha insegnato l’inglese – spiega – . Non tutti sanno che ho imparato l’inglese perché ero un’appassionata di musica e volevo capire cosa dicessero questi testi. E questo mi ha aiutato nella politica estera», confida.

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

 

«Il mio slogan: “Moriremo tutti”»

«Uno dei miei collaboratore dice che il mio slogan è: “Moriremo tutti” – ironizza Meloni durante la conferenza -. Io non sono una persona ottimista, guardo sempre il bicchiere mezzo vuoto però siccome sono in grado di immaginare sempre lo scenario peggiore possibile, e di solito la sorte è sempre più magnanima di me, poi sono in grado anche di affrontare tutti gli altri scenari perché avevo previsto quelli peggiori», afferma la premier, sottolineando inoltre di sentirsi «una persona perbene e buona», spiega.

 

Eppure, per Meloni, «non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono costretto a essere cattivo». Le cose che la fanno arrabbiare di più? «La slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco, cosa che mi sta capitando spesso, diciamo che quest’anno non è partito benissimo».

 

giorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZU

«A Draghi avete portato sfiga, io vado..»

«Non mi lancerò in una danza perché non è proprio il giorno giusto ma vi ringrazio se non altro per il buon auspicio perché mi avete invitato a questa cena e dopo avermi invitato mi avete spiegato che due giorni dopo che era venuto Mario Draghi…gli avevate portato una sfiga senza precedenti…», scherza Meloni. «Farò del mio meglio per allontanarmi da questa sala il prima possibile – afferma – e cercare di rimanere un pochino a governare questa nazione».

 

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERASARDEGNA, PENSATI LIBERASARDEGNA, PENSATI LIBERAMEME SULLA SCONFITTA DI GIORGIA MELONI ALLE ELEZIONI REGIONALI SARDEMEME SULLA SCONFITTA DI GIORGIA MELONI ALLE ELEZIONI REGIONALI SARDELO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOLO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUGIORGIA MELONI MEMEGIORGIA MELONI MEME

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lunedì 26 febbraio 2024

 

LOBBYCRAZIA! – IL DOCUMENTARIO “FOOD FOR PROFIT”, DI GIULIA INNOCENZI, PUNTA A MOSTRARE IL LEGAME TRA INDUSTRIA DELLA CARNE E SISTEMA POLITICO - UN FINTO LOBBISTA RIESCE A OTTENERE IL SOSTEGNO DI ALCUNI EUROPARLAMENTARI PER DEI PROGETTI DA INCUBO - TRA QUESTI, LA POSSIBILITA' DI CREARE, GRAZIE A DELLE MUTAZIONI GENETICHE, MAIALI A SEI ZAMPE - UN DEPUTATO DA' L'OK AL PROGETTO DI INSERIRE DEI TUBI NEL RETTO DELLE VACCHE PER RIDURRE L'INQUINAMENTO - IN 7 ANNI L'EUROPA HA SPESO 387 MILIARDI PER LA POLITICA AGRICOLA COMUNE: LA MAGGIOR PARTE HA FINANZIATO ALLEVAMENTI INTENSIVI

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FOOD FOR PROFIT

 

Estratto dell’articolo di Giulia Innocenzi per www.ilfattoquotidiano.it

 

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Viviamo in una democrazia o in una lobbycrazia? È una delle domande che mi sono posta girando negli ultimi 5 anni il mio documentario Food for Profit, insieme a Pablo D’Ambrosi. Finalmente, dopo difficoltà produttive, viaggi impossibili, tanti no dalle principali piattaforme di streaming, il film è stato presentato ieri al Parlamento europeo, a Bruxelles, proprio nel cuore della nostra inchiesta, dove grazie alla telecamera nascosta di un lobbista si svela il legame tra industria della carne e sistema politico.

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Animali geneticamente modificati, come maiali a sei zampe per aumentare la produttività degli allevamenti, o vacche col tubo nel retto per ridurre le emissioni di metano. Lorenzo Mineo, il lobbista sotto copertura munito di telecamerina nascosta, chiede a degli eurodeputati se per quest’ultimo progetto da incubo sarebbero pronti a presentare un emendamento. “Se la questione è condivisa, possiamo tranquillamente presentarlo”, risponde Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega.

 

“Bisogna capire dove lo agganciamo”, chiosa Paolo De Castro, eurodeputato da ben tre legislature del Pd ed ex ministro. L’emendamento è rimasto lettera morta, ma è di poche settimane fa il voto del Parlamento europeo sul gene editing, per dare il via libera alle modifiche genetiche all’interno di uno stesso organismo: per ora riguarda esclusivamente le piante, ma in futuro potrebbe toccare gli animali.

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Con Food for Profit vogliamo anche mostrare quanti soldi pubblici – tanti – siano in ballo quando si parla di agricoltura e allevamenti. Per la precisione 387 miliardi in sette anni della Politica Agricola Comune, la voce più imponente del budget europeo, e cioè il fondo che l’Ue destina all’agricoltura e agli allevamenti.

 

Nato agli inizi degli anni Sessanta con il nobile intento di sostenere gli agricoltori e di garantire agli europei di non restare senza il piatto a tavola, con il tempo ha attirato sempre più critiche, proprio per il suo funzionamento: aiuta di più chi ha di più. E quindi la maggior parte dei sussidi vanno ai grandi gruppi dell’Agribusiness. Peggio ancora, vanno agli allevamenti intensivi.

europarlamentoEUROPARLAMENTO

 

Com’è possibile che gli europei finanziano con le proprie tasse un sistema che è additato fra le principali cause del cambiamento climatico? La risposta è un mantra dell’industria e dei politici a essa contigua: negare l’esistenza degli allevamenti intensivi a casa nostra. Lo ha fatto, intercettato dalle nostre telecamerine, anche l’europarlamentare De Castro: “Gli allevamenti che fanno il latte non li giudicherei intensivi”… A guardare la sua dichiarazione di interessi, che gli eurodeputati sono obbligati a pubblicare sul sito del Parlamento europeo, verrebbe da pensare che c’entri la sua collaborazione con il Consorzio del Grana Padano (retribuita 10.000 euro l’anno), che si serve proprio di allevamenti intensivi per raccogliere il latte per fare il formaggio dop.

 

allevamenti intensivi 5ALLEVAMENTI INTENSIVI 5

E dal dicembre del 2023 può vantare anche un’altra collaborazione: 25.000 euro l’anno da Filiera Italia, fondazione dell’Agribusiness di cui è stato nominato presidente e di cui fanno parte, fra gli altri, Amadori, Cremonini e McDonald’s. Secondo Transparency International uno degli eurodeputati con più incarichi. “Come fanno i cittadini a essere sicuri che quando lei vota non vota per gli interessi dell’azienda che la finanzia?”, gli ho chiesto. “Sono molto orgoglioso di difendere le aziende agroalimentari italiane con grande soddisfazione”. E poi rincara: “Non ricevo soldi”.

 

Il caso De Castro non è un unicum. La commissione Agricoltura, che è il principale organo decisore sulla Politica Agricola Comune, è finito più volte nel mirino di associazioni come Greenpeace per i conflitti di interessi dei suoi membri. Ci sono persino quelli che ricevono i sussidi della PAC perché sono loro stessi proprietari terrieri.

allevamenti intensivi 3ALLEVAMENTI INTENSIVI 3

 

Due terzi dei terreni coltivati nel nostro continente vanno agli animali rinchiusi negli allevamenti. È per questo che le associazioni da tempo denunciano che la maggior parte dei sussidi PAC finisce in maniera diretta o indiretta agli allevamenti intensivi. Ed è solo grazie agli attivisti animalisti “infiltrati” che è stato possibile filmare quello che succede al loro interno. Maltrattamenti, violenze, animali visti solo come “profitto” o come “scarto”.  […]

 

Food for ProfitFOOD FOR PROFIT

E l’Europa? Non solo continua ad avallare e a finanziare questo modello produttivo, ma ha fatto anche dietrofront su misure che rientrerebbero nel Green deal annunciato in pompa magna da Ursula von der Leyen: stop alla riduzione dell’uso di pesticidi, stop al 4% dei terreni lasciati a riposo, stop a nuove norme in difesa del benessere animale.  […]

giulia innocenziGIULIA INNOCENZI

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