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mercoledì 28 febbraio 2024

 

1. LA SCONFITTA IN SARDEGNA AVVIA LA RESA DEI CONTI MELONI-SALVINI - DUCETTA-VENDETTA: VUOLE DISARCIONARE IL “CAPITONE” DALLA GUIDA DELLA LEGA, PER AVERE UN CARROCCIO MODERATO A TRAZIONE NORDISTA CON LA “SUPERVISIONE” DI ZAIA, FEDRIGA E GIORGETTI 
2. MA PER “CONQUISTARE” IL DOGE, TOCCA RISOLVERE LA GRANA DEL TERZO MANDATO: CON UNA LEGGE DI RIORDINO DEGLI ENTI LOCALI: LE REGIONI DECIDERANNO SUL NUMERO DEI MANDATI
3. LA ''CONCESSIONE'' CHE SI MATERIALIZZERÀ PER ZAIA SOLTANTO DOPO LA DETRONIZZAZIONE DI SALVINI DALLA GUIDA DELLA LEGA. DELLA SERIE: FRIGGERE IL “CAPITONE”, VEDERE CAMMELLO
4. LA CONTROMOSSA DI SALVINI: CHIEDERE AL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA UN MANDATO PER CHIARIRE LO STATO DI SALUTE DELL'ALLENZA PER POI TOGLIERE L'APPOGGIO  AL GOVERNO
5. QUANDO LA MELONA SI AUTO-DEFINISCE “NANA” VUOLE FAR SAPERE A SALVINI CHE CONOSCE LO SFOTTÒ CHE LUI USA PER SBERTUCCIARLA (“NANA BIONDA”) – ABRUZZO, EFFETTO TODDE: CALA IL VANTAGGIO DEL MELONIANO MARSILIO SUL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, D'AMICO...



 

DAGOREPORT

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

La sconfitta del centrodestra in Sardegna è scivolata via indenne solo nella Fiamma Magica di Fazzolari - il braccio destro (e teso) della Melona insardinata l’ha derubricata, nel suo Mattinale, a “fatto locale”.

 

In realtà, l’inattesa vittoria di Alessandra Todde, profetizzata in solitudine solo da questo disgraziato sito in data 18 febbraio, ha lasciato ferite profonde nella maggioranza di governo, che si dimostra sempre più un pollaio di galletti in lotta tra loro.

 

Nel commentare la batosta sarda, Giorgia Meloni ha ammesso la sconfitta, mostrando un apparente rinsavimento nel post su X: “Le sconfitte sono sempre un dispiacere, ma anche un'opportunità per riflettere e migliorarsi. Impareremo anche da questo”.

 

LA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIALA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Poi però, alla cena con la Stampa estera, tra un balletto che a molti ha ricordato la scomparsa premier finlandese Sanna Marin e una battuta romanesca, ha lasciato debordare quella sua arroganza al limite del patologico, mandando un chiaro “pizzino”: “Non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono, costretto a essere cattivo. La cosa che mi fa arrabbiare di più? La slealtà”. Il "pizzino" aveva come destinatario Matteo Salvini, il suo nemico più intimo.

 

matteo salvini e giorgia meloni sardegnaMATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI SARDEGNA

La Sorella d'Italia, dopo aver ingoiato la sconfitta del suo Paolo Truzzu, maturata ai danni del decapitato Solinas, governatore uscente sostenuto dalla Lega, non pensa ad altro che alla vendetta, tremenda vendetta verso chi l'ha ruzzolare dall'altare alla polvere.

 

Alla fine, il suo piano per ristabilire l'ordine e restaurare il suo monumento ammaccato è questo: come indebolire, giorno dopo giorno, l’odiato Salvini fino a buttarlo fuori dalla leadership del Carroccio.

 

La strada da percorrere, secondo la Ducetta, è questa: una graduale erosione di consenso e credibilità all'interno della Lega, tramite un patto di ferro con quell’ala moderata, che da tempo non si riconosce più nella linea politica destrorsa del “Truce”.

 

GIORGIA MELONI E LUCA ZAIAGIORGIA MELONI E LUCA ZAIA

Da Fedriga a Zaia, sono molti i “legaioli” che non comprendono, ad esempio, l’alleanza in Europa con i nazistelli di Afd, i rapporti (non solo familiari) con Denis Verdini, la tigna con cui Salvini spinge per costruire il ponte sullo Stretto di Messina (come se i voti la Lega li prendesse in Calabria e in Sicilia) e la probabile candidatura di un destrorso come il generale Vannacci alle europee.

 

Senza contare il già affondato progetto di trasformare la Lega Nord in un partito salviniano ad estensione nazionale. Un graduale cambio di pelle al fu Carroccio bossiano, che mette a disagio i leghisti della prima ora e delle “leghe” associate, rimasti a una concezione della politica localista.

 

giorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldiGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY EDOARDO BARALDI

Per nebulizzare Salvini all’interno della Lega, Melona ha bisogno di conquistare la fiducia dell’unico che può disarcionare il ministro dei Trasporti, cioè il governatore del Veneto, Luca Zaia. Un’alleanza, questa, che potrà cementarsi solo risolvendo l’ormai spinosissima questione del terzo mandato per i governatori.

 

Zaia, in più di un’intervista, ha mostrato la sua insofferenza per la scarsa attenzione al tema da parte della premier e di Fratelli d’Italia. Come riuscire, dunque, ad accontentare il Doge per coinvolgerlo nella “cospirazione” contro Salvini? Il progetto è quello di offrire in dote una legge di riordino degli enti locali che permetta alle Regioni di legiferare in autonomia sulla normativa elettorale.

 

 

ELEZIONI IN SARDEGNA - MEME BY IL GRANDE FLAGELLOELEZIONI IN SARDEGNA - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

Una concessione che, nell’idea della premier, si materializzerà soltanto dopo la detronizzazione di Salvini dalla guida della Lega. Della serie: friggere il “Capitone”, vedere cammello.

 

La premier ha un progetto politico chiaro: vuole proporre ai "democristiani" della Lega, tra i quali, oltre a Fedriga e Zaia, è incluso il ministro dell’Economia, Giorgetti, di portare avanti con Forza Italia un governo moderato, a guida Fratelli d’Italia, con una Lega a puntellare il Nord nel rispetto della tradizione bossiana di un partito attento alle istanze settentrionali.  

 

truzzuTRUZZU

Zaia per ora ha mangiato la foglia e, nel frattempo, sono stati mandati avanti a fare guerriglia contro Salvini i duri e puri del “Senatur”.

 

Ne è un esempio l’intervista, rilasciata oggi, dall’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a “Repubblica”, in cui viene consegnato un avviso di sfratto al fidanzato di Francesca Verdini: “La sua parabola è finita […]. Noi della vecchia Lega con le stesse percentuali avevamo un progetto forte, il federalismo, lui non ha nulla, ha la stessa identità politica di Meloni, è un doppione senza prospettiva».

 

matteo salvini in carcere a sollicciano (firenze) fa visita a denis verdiniMATTEO SALVINI IN CARCERE A SOLLICCIANO (FIRENZE) FA VISITA A DENIS VERDINI

Castelli poi ci mette il carico: “La prossima batosta sarà alle Europee, poi Salvini si chiuderà nel suo fortino. Sta venendo giù tutto, i militanti al Nord sono in subbuglio. Zaia? Aspetterà il redde rationem, a nuove elezioni politiche”.

 

Parallelamente alla manovra di disturbo tutta interna alla Lega, Giorgia Meloni, nel suo discorso alla stampa estera, ha affondato un altro colpo contro Salvini: nel suo sfogo quasi psicanalitico (“Avrei voluto fare la cantante ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo, ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto”), la Ducetta ha usato, volutamente, la parola “nana”: è consapevole, la premier, che Salvini va in giro a sbertucciarla con l’epiteto poco affettuoso di “nana bionda”. Il chiaro riferimento allo sfottò del segretario della Lega è una scoperchiata di altarini. Della serie: caro Matteo, so che dici peste e corna di me in giro, ma me ne frego!

 

matteo salvini francesca verdiniMATTEO SALVINI FRANCESCA VERDINI

Il leader del Carroccio ha incassato queste affettuosità da parte della Regina della Garbatella, e prepara la sua contromossa.

 

Sotto sotto convinto che anche i domiciliari del cognato, Tommaso Verdini, e i nuovi guai del suocero Denis, non siano del tutto “casuali”, Salvini ha in mente di giocare le sue carte dopo il voto regionale in Abruzzo, previsto per il 10 marzo. L’ex truce del Papeete potrebbe chiedere al consiglio federale della Lega un mandato politico per chiarire con Giorgia Meloni lo stato di salute dell’alleanza con Fratelli d’Italia.

 

Anche perché, dopo il voto in Sardegna, con la vittoria a sorpresa del centrosinistra, si rischia una nuova batosta. Dopo l’effetto Todde, si è materializzato un traino psicologico per gli elettori: è divenuto più evidente che nessuna competizione elettorale è scontata e che ogni voto può cambiare anche lo scenario apparentemente più granitico.

 

tweet sulle elezioni in sardegna 12TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 12

In Abruzzo, fino a qualche mese fa, la rielezione di Marsilio era data per certa, con un distacco nei confronti del candidato del “campo larghissimo” (Pd+M5S+Calenda) di almeno 10-15 punti. Le ultime rilevazioni, invece, certificano un vantaggio del candidato della destra in una forchetta tra i 4 e i 5 punti percentuali.

 

A complicare la rielezione del fedelissimo di Giorgia Meloni (il secondo governatore di Fratelli d’Italia dopo il marchigiano Francesco Acquaroli), c’è una malcelata insofferenza dei camerati abruzzesi nei confronti dello stesso Marco Marsilio. Già quando fu eletto, nel 2019, fu vissuto come corpo estraneo al territorio perché nato a Roma, città in cui vive e ha continuato a vivere anche nei 5 anni da Presidente della Regione.

 

paolo truzzu elezioni regionali sardegnaPAOLO TRUZZU ELEZIONI REGIONALI SARDEGNA

La speranza di Salvini, ambiziosa al limite della follia, è raggiungere il 10% di consensi in Abruzzo. Obiettivo complesso, forse dopato dal 27,5% raccolto alle regionali di 5 anni fa, e reso quasi irrealistico se si considera che in Sardegna il Carroccio si è fermato a un modestissimo 3,7%.

 

Ps. Giorgia Meloni non deve solo gestire le conseguenze della sconfitta politica in Sardegna, ma deve affrontare, e dovrà farlo ancora di più in futuro, le beghe derivanti dalla sua “intellighenzia”: il ceto riflessivo a cui si è affidata per dare un tono culturale alla sua destra (Gennaro Sangiuliano, Alessandro Giuli, Pietrangelo Buttafuoco), non sta ottemperando alla causa di Giorgia, ma si sta dimostrando una brigata di “maestri pasticcioni”.

GIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDEGIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDE

 

Viste le gaffe di “Genny”, gli scivoloni di Giuli e i guai del musulmano Buttafuoco alla Biennale di Venezia (da ultimo, la questione del contestato padiglione Israeliano) la sora Giorgia si renderà conto che gestire il potere con una banda di fedelissimi e “yes-men” non porta molto lontano? Per consulenze, chiedere a Renzi e al suo “Giglio tragico”…

meme su marsilio e i tre mariMEME SU MARSILIO E I TRE MARIle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUtweet sulle elezioni in sardegna 1TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 1tweet sulle elezioni in sardegna 13TWEET SULLE ELEZIONI IN SARDEGNA 13Matteo Salvini e Francesca Verdini capodannatiMATTEO SALVINI E FRANCESCA VERDINI CAPODANNATIsalvini e francesca verdini in spiaggiaSALVINI E FRANCESCA VERDINI IN SPIAGGIAGIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONIGIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI . MEME SULLE ELEZIONI IN SARDEGNAGIORGIA MELONI . MEME SULLE ELEZIONI IN SARDEGNAMARCO MARSILIOMARCO MARSILIO

 

MATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – Foto Gianluca Zuddas/LaPresseMATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – FOTO GIANLUCA ZUDDAS/LAPRESSESARDEGNA, PENSATI LIBERASARDEGNA, PENSATI LIBERA

 

MATTEO SALVINI A CAGLIARI PER PAOLO TRUZZUMATTEO SALVINI A CAGLIARI PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUMELONI AL COMIZIO PER TRUZZUMELONI AL COMIZIO PER TRUZZUSALVINI AL COMIZIO PER TRUZZUSALVINI AL COMIZIO PER TRUZZUpaolo truzzu elezioni regionali sardegnaPAOLO TRUZZU ELEZIONI REGIONALI SARDEGNAlucia chessa alessandra todde renato soru paolo truzzuLUCIA CHESSA ALESSANDRA TODDE RENATO SORU PAOLO TRUZZUgiorgia meloni e i giornalisti vignetta by rolli il giornalone la stampaGIORGIA MELONI E I GIORNALISTI VIGNETTA BY ROLLI IL GIORNALONE LA STAMPALO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOLO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOgiorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZULA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIALA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAgiorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZU

 

 

DALLA POLITICA ALL’AVANSPETTACOLO, GIORGIA MELONI, DOPO LA SCOPPOLA IN SARDEGNA E I TORMENTI DEL GOVERNO CON SALVINI, PREPARA IL SUO FUTURO DA CABARETTISTA – “AVREI VOLUTO FARE LA CANTANTE MA SONO STONATA. AVREI VOLUTO GIOCARE NELLA NAZIONALE DI PALLAVOLO, MA SONO NANA. AVREI VOLUTO CONOSCERE MICHAEL JACKSON MA È MORTO TROPPO PRESTO” (IN PRATICA LE E’ RIMASTA SOLO LA POLITICA E SI E’ BUTTATA SU QUELLA) – AI CORRISPONDENTI DELLA STAMPA ESTERA: “MI INVITATE IL GIORNO IN CUI PERDO IN SARDEGNA, SONO IN QUARESIMA E NON POSSO NEMMENO AFFOGARE I DISPIACERI NELL'ALCOL” – LO SLOGAN “MORIREMO TUTTI” (TIE’) E GLI SCONGIURI: “A DRAGHI AVETE PORTATO UNA SFIGA…” – VIDEO




 

 

Estratti da open.online

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

Il giorno dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, invitata alla cena dei corrispondenti della stampa estera, riconosce – ironicamente – la sconfitta. «So che ci si aspetta un intervento leggero ma io non ero leggera neanche a 15 anni figuriamoci dopo 16 mesi di governo, poi mi invitate nel giorni in cui perdo la Sardegna e sto pure facendo la Quaresima e non posso nemmeno affogare i dispiaceri nell’alcol…», sottolinea Meloni nel suo intervento.

 

GIORGIA MELONI MEMEGIORGIA MELONI MEME

(...)

Tra i sogni nel cassetto di Meloni, mai, però, realizzati. «Avrei voluto fare la cantante ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo, ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto». Tra questi desideri non c’era quello di fare la presidente del Consiglio «perché sono una persone troppo lucida. Però Michael Jackson mi ha insegnato l’inglese – spiega – . Non tutti sanno che ho imparato l’inglese perché ero un’appassionata di musica e volevo capire cosa dicessero questi testi. E questo mi ha aiutato nella politica estera», confida.

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERA

 

«Il mio slogan: “Moriremo tutti”»

«Uno dei miei collaboratore dice che il mio slogan è: “Moriremo tutti” – ironizza Meloni durante la conferenza -. Io non sono una persona ottimista, guardo sempre il bicchiere mezzo vuoto però siccome sono in grado di immaginare sempre lo scenario peggiore possibile, e di solito la sorte è sempre più magnanima di me, poi sono in grado anche di affrontare tutti gli altri scenari perché avevo previsto quelli peggiori», afferma la premier, sottolineando inoltre di sentirsi «una persona perbene e buona», spiega.

 

Eppure, per Meloni, «non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono costretto a essere cattivo». Le cose che la fanno arrabbiare di più? «La slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco, cosa che mi sta capitando spesso, diciamo che quest’anno non è partito benissimo».

 

giorgia meloni matteo salvini paolo truzzuGIORGIA MELONI MATTEO SALVINI PAOLO TRUZZU

«A Draghi avete portato sfiga, io vado..»

«Non mi lancerò in una danza perché non è proprio il giorno giusto ma vi ringrazio se non altro per il buon auspicio perché mi avete invitato a questa cena e dopo avermi invitato mi avete spiegato che due giorni dopo che era venuto Mario Draghi…gli avevate portato una sfiga senza precedenti…», scherza Meloni. «Farò del mio meglio per allontanarmi da questa sala il prima possibile – afferma – e cercare di rimanere un pochino a governare questa nazione».

 

 

GIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERAGIORGIA MELONI CENA CORRISPONDENTI STAMPA ESTERASARDEGNA, PENSATI LIBERASARDEGNA, PENSATI LIBERAMEME SULLA SCONFITTA DI GIORGIA MELONI ALLE ELEZIONI REGIONALI SARDEMEME SULLA SCONFITTA DI GIORGIA MELONI ALLE ELEZIONI REGIONALI SARDELO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOLO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUle faccine di giorgia meloni al comizio per paolo truzzuLE FACCINE DI GIORGIA MELONI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZUGIORGIA MELONI MEMEGIORGIA MELONI MEME

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venerdì 15 dicembre 2023

 

DAGO FA “PIAZZAPULITA” DELLE SPARATE DA “FASCIO TUTTO IO” DI GIORGIA MELONI: “SA BENISSIMO CHE IL MES ANDRÀ FIRMATO E DOVRÀ CONTRADDIRE QUELLO CHE HA DETTO ALL’OPPOSIZIONE” – “IL PREMIERATO È UN MEZZO DI DISTRAZIONE DI MASSA. UNA STRONZATA: LAGGENTE, CON DUE G, NON SA UN CAZZO DI COS’È IL MES, IL PATTO DI STABILITÀ, MA QUANDO LE TASCHE INIZIANO A SVUOTARSI, CI METTE UN ATTIMO A CAMBIARE SEGNO SULLA SCHEDA ELETTORALE” – “ALL’ESTERO FA GLI OCCHIONI DOLCI, IN CASA RIMETTE IL FEZ. ALLORA I DUE PARTITI ALLEATI SI RIBELLANO” – LA GUERRA TRA GLI ALLEATI, I FUORIONDA DI GIAMBRUNO, L’UNICA OPPOSIZIONE (SALVINI) E IL COLLANTE DEL GOVERNO: IL POTERE…  - VIDEO




 

 

 

D’AGOSTINO: «MELONI NON VOLEVA ANDARE AL GOVERNO IN QUEL MOMENTO»

Da www.la7.it/piazzapulita

 

DAGO A PIAZZAPULITADAGO A PIAZZAPULITA

«La riforma costituzionale? È un mezzo di distrazione di massa. Il vero incubo di Meloni è la situazione economica. La gente, quando le tue tasche cominciano a svuotarsi, quando la rata del mutuo raddoppia, i prezzi dei prodotti aumentano, a quel punto devi arrivare a fine mese e la gente ci mette un attimo a cambiare il segno sulla scheda elettorale». Roberto d'Agostino analizza un anno di governo Meloni, tra faide interne alla maggioranza e prospettive future della coalizione.

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLESGIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES

TRASCRIZIONE DELL’INTERVISTA RILASCIATA DA DAGO A CORRADO FORMIGLI – “PIAZZAPULITA”

 

CORRADO FORMIGLI: Eccoci qua. D'Agostino detto Dago, allora cominciamo. Cominciamo da una fotografia, la fotografia è questa, qui Giorgia Meloni all'hotel Amigo di Bruxelles, informalmente in compagnia ieri sera di Scholz e Macron. Foto rubata, foto di propaganda, cosa ci racconta?

 

DAGO: No, è una foto autentica, non è assolutamente un fake. Sta in quell'albergo. Stava erano tutti lì. Aqquartierati

 

CF: E che cosa ci racconta questa fotografia? Cosa ci vuole comunicare? Secondo secondo D'Agostino.

 

giorgia meloni in senato 1GIORGIA MELONI IN SENATO 1

D: Beh, intanto va detto subito che hanno discusso del Patto di stabilità, ma hanno discusso in un certo modo, diciamo. L'accordo sul patto c'è, anzi, lo poteva firmare lo stesso ministro dell'Economia Giorgetti, ma lei l'ha stoppato perché vuole essere lei a programmare, a sbandierare la vittoria con la sua trattativa: il famoso pacchetto Mes- Patto di stabilità.

 

CF: cioè io ti ratifico il MES, ma tu mi fai il patto di stabilità

 

D: Sì, ma chiaramente è una supercazzola delle sue. Solo per allocchi, perché si sa benissimo che poi il MES andrà firmato e lo dovrà firmare. Lei è in crisi: dovrà contraddire quello che ha detto quando era all'opposizione. L’ha dette di tutti i colori, all'opposizione contro l'Europa.

 

dago a piazzapulita 6DAGO A PIAZZAPULITA 6

CF: Contro il Mes, che non si poteva firmare contro l'Europa, contro l’euro addirittura.

 

D: Lei disse a un certo punto. No, l'Europa è preoccupata. La pacchia è finita, sai le famosi frasi così, poi lei ovviamente sa benissimo che il voto in Parlamento sul MES scatenerà il suo alleato, perché l'opposizione della Meloni non è a sinistra ma è all’interno

 

CF: È Salvini.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINIGIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

D: Salvini, che ha capito che la strategia della Meloni, che è quella di assorbire e/o emarginare. A questo punto lui aspetta nient'altro che Fratelli d'Italia voti a favore del MES per sbandierare a tutti: vedete io la Lega è l'unico che non tradisce, l'unico coerente dei partiti, mentre Fratelli d'Italia è un traditore, è un servo degli europoteri.

 

CF: Verrebbe però da obiettare una questione: Sì, Salvini può fare, così come la Meloni fa la scena sul MES. Però anche Salvini non va da nessun'altra parte. Deve rimanere in questa maggioranza, può mica far cascare il governo.

 

LA DATA SUL FAX DI LUIGI DI MAIO SVENTOLATO DA GIORGIA MELONILA DATA SUL FAX DI LUIGI DI MAIO SVENTOLATO DA GIORGIA MELONI

D: Attento, non è questo il problema qui, perché il collante di questo governo è il potere. Assumi questo, assumi quest'altro dai soldi a uno, dai soldi all'altro, il collante è il potere. Ma quello che Salvini rischia, dopo aver perso la gallina dalle uova d'oro, che era la Regione Lombardia, rischia di essere assorbito da questo camaleontismo di Giorgia Meloni che ha tante maschere tutte insieme.

 

Lei quando va all'estero fa gli occhioni dolci , eccola lì, fa gli occhioni. Allora il problema è questo. Il camaleontismo di Giorgia Meloni, perché c'è una Giorgia Meloni che va con una faccia all'estero, con una maschera all'estero è una Giorgia Meloni che ritorna a casa.

 

il nuovo fuorionda di andrea giambruno striscia la notizia 4IL NUOVO FUORIONDA DI ANDREA GIAMBRUNO STRISCIA LA NOTIZIA 4

Quando va all'estero, da Biden, da Macron, da Scholz,, fa gli occhioni, la vediamo lì nella foto, fa gli occhioni con i poteri forti stranieri, filo atlantismo, l'appoggio incondizionato all'Ucraina, poi quando arriva in Italia si rimette il fez e comincia a dire, qui comando io. Allora, quando si ribellano i due partiti alleati a lei parte l'embolo e comincia a dire: “Ah, la sindrome di assedio…”

 

dago a piazzapulita 4DAGO A PIAZZAPULITA 4

CF: E quindi li rimette in riga o cerca di farlo

 

D: No. È cominciata la battaglia.

 

CF: Che battaglia riparte?

 

D: Per la verità, è una guerra che è iniziata dal giorno in cui Salvini, Ronzulli, in collegamento con la Fascina, portarono Berlusconi a dare la sfiducia al governo Draghi. Cosa che la Meloni non voleva assolutamente fare, perché lei sapeva benissimo, era luglio, che aveva davanti a sé una legge finanziaria, PNRR, tante rogne e non voleva prendersele.

 

scherzo telefonico giorgia meloni - joe biden - vignetta by oshoSCHERZO TELEFONICO GIORGIA MELONI - JOE BIDEN - VIGNETTA BY OSHO

CF: Non era il momento giusto di andare al governo.

 

D: Bravo, a questo punto che succede che loro quando Salvini vede che Fratelli d'Italia l'aveva scavalcato, superato, sorpassato, sa benissimo che a quel punto la rendita di stare all'opposizione della Meloni l'avrebbe completamente cancellato. Andava sempre più avanti.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHOMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO

La Meloni a questo punto loro devono dire no. A questo punto loro dicono: bisogna fermare sto governo Draghi, perché noi andiamo a finire che diventiamo dei vassalli, dei giullari della Meloni. Lo fanno cadere. Lei diventa ovviamente col voto Presidente del Consiglio, e a quel punto scoppia una guerra vera.

 

Perché lei che non voleva andarci, quando arriva il momento ad esempio del grande ritorno di Berlusconi in Parlamento dopo le note vicende giudiziarie, Berlusconi, si aspettava l'arco di trionfo, invece cosa ha ricevuto? Un ordine da parte della Meloni di votare presidente del Senato la Russa.

 

SILVIO BERLUSCONI CON GLI APPUNTI SULLA MELONI AL SENATOSILVIO BERLUSCONI CON GLI APPUNTI SULLA MELONI AL SENATO

Ora, avendo già la Lega ottenuto il presidente della Camera, Fontana, lei ovviamente a Palazzo Chigi, era ovvio che Berlusconi si aspettava un gesto, come dire di rispetto e tutto quanto. Certamente non era nelle condizioni fisiche di poter fare il presidente del Senato, però, era lui voleva fare il king maker ancora e dire stare o no.

 

CF: E invece viene, diciamo estromesso dal gioco.

 

D: E da lì parte e da lì parte quella guerra veramente che oggi abbiamo i vari risultati. Quando lui accusa. Quando lui, Berlusconi fa quel famoso foglietto e poi dice in faccia il tuo compagno è un mio dipendente e lei replica, io non sono ricattabile.

 

dago a piazzapulita 5DAGO A PIAZZAPULITA 5

CF: Ecco il caso Giambruno, arriviamo al caso Giambruno. Il caso Giambruno, secondo D'Agostino è una, diciamo una conseguenza di questa guerra o è soltanto non è una uscita estemporanea di Ricci e di Striscia la notizia?

 

D: Ma quale uscita estemporanea, quello è oltre tre mesi che stava nel cassetto. Che succede? Che Forza Italia, i cui proprietari sono la famiglia Berlusconi comprende, vista, diciamo, l'energia di un peluche che ha Tajani, che il partito Forza Italia era diventato irrilevante, insignificante. Che fa? Questi qua pensano, vabbè piano piano, invece cosa si trovano? Si trovano la famigerata tassa sugli extra profitti bancari.

 

FASCIO TUTTO IO - VIGNETTA BY MACONDOFASCIO TUTTO IO - VIGNETTA BY MACONDO

CF: Eccola qua. Vediamo il video un attimo, perché questo è un momento importante. L'annuncio con cui Giorgia Meloni si mostra la donna contro i poteri forti, no, e contro i poteri delle banche? Vediamo.

 

D: Lei ovviamente lo poteva fare in una maniera diciamo di dialogo, di incontro, parlarne con la Banca d'Italia, all'epoca c'era Visco, poteva parlarne con i vertici degli istituti bancari. No, lo fa nottetempo. Quello di cui oggi lei accusa Conte, quel favore delle tenebre con cui ha firmato il MES, lei col favore delle tenebre ha deciso quella tassa sulle banche, senza avvisare nessuno.

 

Fazzolari MeloniFAZZOLARI MELONI

CF: Tra le banche c'è anche quella della famiglia Berlusconi. Ricordiamolo, Mediolanum no.

 

D: Ecco, esatto, però perché fa questo? Perché Fazzolari, no, il Rocco Casalino della Meloni, pensa che legnare le banche sia un acchiappa consenso, tutti odiano le banche, banche usuraie di qua e di là.

 

GIORGIA MELONI MARINA BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDIGIORGIA MELONI MARINA BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Come l'ha presa questa decisione? Durante una cena in una trattoria di Bolgheri, insieme con Salvini, dove hanno fatto uno scambio, tu ottieni, otterrai, chissà quando, l'autonomia differenziata, cara alla Lega e in cambio tu dai l'ok per la tassa sulle banche.

 

Ovviamente a quel punto i Berlusconi dicono: “Eh no , mo’ te stai a allargà, stai esagerando. E a quel punto interviene Marina Berlusconi. A un certo punto arrivano, poi guarda caso, i fuori onda sul compagno della Meloni Andrea Giambruno.

 

giorgia meloni sventola il fax di luigi di maio sul mes in senatoGIORGIA MELONI SVENTOLA IL FAX DI LUIGI DI MAIO SUL MES IN SENATO

CF: Questo e questo è il è il racconto che ci fa da Agostino su quelli che sono le vere tensioni che non si.

 

D: Nessuno può pensare che Antonio Ricci possa mandare fuori onda, come cazzo gli pare.  Quello è poco ma sicuro quello.

 

CF: È quello che sostiene lui, però di essere completamente libero. Lì c'è una tradizione, a Striscia la notizia, no?

 

D: Sì, ma quello so trent’anni che sta dentro Mediaset, lì sono tutti autorizzati, allora a questo punto è un bell'avviso. Quello è un antipasto, guarda un avviso. Partendo con Giambruno.

 

CF: La tassa sugli extra profitti nel frattempo però, è stata smontata sostanzialmente.

 

D: Lei ha dovuto rinculare, perché quelli avevano nei cassetti qualsiasi cosa.

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CF: L'ultima domanda che ti voglio fare riguarda l'arma che ha ancora in mano Giorgia Meloni, che è quella della riforma costituzionale. Lei dice, voi diffidate, io però sfido il sistema per fare l’elezione diretta del premier

 

D: Quella è veramente un mezzo di distrazione di massa. Smettiamola con queste minchiate. È un mezzo di distrazione di massa. Ricorda, il vero incubo della Meloni è la situazione economica, soldi.

 

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La gente non sa un cazzo di che cos'è il MES, il patto di stabilità, ma quando le tue tasche cominciano a svuotarsi, quando vedi che la rata del mutuo si raddoppia, i prezzi dei prodotti aumentano, a questo punto deve arrivare a fine mese. A quel punto la gente, come abbiamo visto con Renzi, Salvini, Conte, ci mette un attimo a cambiare il segno sul partito sulla scheda elettorale, davvero?

 

CF: E quindi anche a punirsi eventualmente al referendum sulla riforma costituzionale che è un'arma.

 

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D: Quella non ci sarà mai. Lei continuamente spara ‘ste stronzate, ma il vero problema è quello dell'economia, dello Stato delle cose, perché col Patto di stabilità, non pensare che oggi riusciamo con il cuneo fiscale, 15 miliardi, rimetto a posto le tasche degli italiani.

 

L'unica cosa che convince la disaffezione a questo governo, perché tu sai che l'intellighenzia, l'elite, i poteri forti, le banche sono tutte contro la Meloni, il Deep State. L’unico che manca sono quelli che hanno votato a Meloni, cioè il popolo, cioè i cittadini. Laggente, con due g, a un certo punto, quando avrà dei problemi per andare a comprarsi un panettone, avrà un problema per andare in vacanza, solo lì che avviene il punto, perché a volte il discorso che noi facciamo noi devono fare i conti con la serva.

MARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDIMARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

CF: Appuntamento alle europee, grazie a Roberto D'Agostino.

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