CARO XI, TI SEI COMPRATO L'OMS? ALLORA PAGATELA DA SOLO - TRUMP CHE TAGLIA I FONDI VIENE OVVIAMENTE CRITICATO DAL CARROZZONE MADRE (L'ONU), MA IL DISSIDENTE DI HONG KONG, JOSHUA WONG, SI UNISCE: ''ALL'INIZIO DELL'EPIDEMIA L'OMS HA ACCUSATO GLI ALTRI PAESI DI ECCESSO DI REAZIONE, PRIMA ANCORA DI AVER INVESTIGATO SULLA SITUAZIONE CINESE, CHE HA SEMPRE E SOLO LODATO, MENTRE HA DEFINITO L'ITALIA UN PERICOLOSO EPICENTRO. CON LA DONAZIONE DA 20 MILIONI DI $, L'OMS È DIVENTATA IL VENTRILOQUO DELLA CINA''
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1 - TRUMP TAGLIA I FONDI ALL'OMS ONU E UE: "SBAGLIATO FARLO ADESSO"
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
La reazione globale contro Trump è stata quasi unanime: l' Organizzazione Mondiale della Sanità avrà pure commesso errori, ma questo non è il momento di tagliarle i fondi.
Martedì il presidente ha bloccato i finanziamenti all' Oms, accusandola di aver aiutato la Cina a nascondere l' epidemia di coronavirus. Così ha azzoppato una gamba del sistema multilaterale, Onu e non, che lui e i suoi sostenitori più conservatori detestano da sempre. I critici però lo accusano di averlo fatto per trovare un capro espiatorio, su cui scaricare colpe molto simili alle sue. Il blocco è temporaneo, tra 60 e 90 giorni, mentre gli Usa conducono un' indagine sul comportamento dell' Oms e la volontà di riformarsi.
A seconda dell' esito però potrebbe diventare definitivo, orientando i finanziamenti verso realtà alternative. Il segretario generale dell' Onu, Guterres, ha commentato così: «Tutti vogliamo chiarire cosa è successo, per evitare che una pandemia così possa ripetersi. Questo però è il momento dell' unità nella battaglia globale per respingere la pandemia di Covid-19 e farla retrocedere, non è il momento di tagliare le risorse dell' Oms, che sta guidando e coordinando gli sforzi della comunità globale». Il responsabile della politica estera della Ue, Josep Borrell, ha aggiunto: «Siamo profondamente rammaricati per la decisione degli Usa. Non c' è ragione che la giustifichi, nel momento in cui gli sforzi dell' Oms sono necessari come mai per contenere e mitigare la pandemia».
Unione Africana, Cina e Russia hanno espresso preoccupazione, ma anche un alleato come il premier australiano Morrison ha notato che, pur simpatizzando con alcune critiche avanzate da Trump, «questo non è il momento di buttare via il bambino con l' acqua sporca». Bill Gates, che con i suoi soldi è il secondo finanziatore dell' Oms dopo gli Usa, ha bocciato così il presidente: «Il loro lavoro sta rallentando la diffusione del Covid-19, se viene bloccato nessun altra organizzazione può rimpiazzarla. Il mondo ha bisogno dell' Oms ora più che mai». Il direttore dei CDC Redfield, nominato da Trump, ha ammesso di aver lavorato bene con Ginevra, mentre il direttore della rivista The Lancet, Richard Horton, ha scritto che la mossa del capo della Casa Bianca equivale ad un «crimine contro l' umanità».
Non c' è dubbio che il Covid-19 sia esploso in Cina, che ha almeno due torti: primo, le condizioni in cui si è sviluppato il virus; secondo, la mancanza di trasparenza con cui ha gestito la crisi, che forse avrebbe consentito di salvare molte vite.
Secondo Trump l' Oms è stata complice, aiutando la Repubblica popolare a nascondere il coronavirus, e criticando la sua decisione di bloccare i voli il 31 gennaio. Fonti dell' organizzazione rispondono che è stata Pechino a ritardare la comunicazione dei dati di oltre un mese.
E' vero poi che il direttore Tedros ha dichiarato l' emergenza solo il 30 gennaio, e la pandemia l' 11 marzo, ma lo ha fatto perché doveva seguire un protocollo sempre adottato in questi casi. Non aveva attaccato pubblicamente la Cina perché non sarebbe servito a nulla, esacerbando lo scontro proprio mentre era invece necessaria la collaborazione per fermare i contagi. Quanto ai voli, continuarli poteva aiutare ad identificare i malati in arrivo, che invece saranno giunti passando da altri Paesi.
Anche accettando tutte le colpe rinfacciate da Trump all' Oms, i critici si chiedono in cosa siano differenti dalle sue. Il presidente ha deciso il blocco dei voli perché rientrava nella sua retorica sovranista, ma ha elogiato Xi. Poi ha ritardato le misure di mitigazione interna e sottovalutato l' emergenza, forse nel timore che il blocco del paese avrebbe compromesso la sua rielezione. Ora Trump spera che l' epidemia si fermi prima di novembre, e l' economia riparta a maggio, per presentarsi alle elezioni come il salvatore del Paese. I critici però lo accusano di cercare capri espiatori, come l' Oms, da incolpare se non riuscisse a risolvere la crisi prima del voto.
2 - GLI ERRORI DELL'OMS SUL VIRUS E TRUMP SOSPENDE I FONDI
Anna Guaita per “il Messaggero”
«Indagini preliminari non hanno trovato prove chiare che il coronavirus sia trasmesso da persona a persona». Raramente, nella storia della medicina, è stato compiuto un errore più grave. L'errore di valutazione, che risale allo scorso 14 gennaio, era stato comunicato dalla Cina. Ma a diffonderlo nel mondo è stata l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e l'imprimatur dell'Oms è di una importanza difficile da esagerare.
GLI ERRORI
Solo sei giorni più tardi la Cina ammetteva che il contagio poteva avvenire fra umani, ma doveva passare un'altra settimana prima che l'Oms dichiarasse l'emergenza mondiale. Di errori poi in questi mesi l'Oms ne ha fatti altri, meno tragici, e spiegabili in buona parte con la confusione che una nuova malattia può generare, come loro stessi si difendono: «C'è una confusione comprensibile quando comincia un'epidemia - ha detto Michael Ryan, direttore delle politiche di Emergenza dell'Oms - Dobbiamo stare attenti a non criticare come disinformazione quello che era solo mancanza di informazione».
L'Organizzazione è comunque sulla difensiva, dopo la decisione di Donald Trump di interromperle i finanziamenti e compiere una «revisione» del suo operato. Ma in realtà è da tempo che l'Oms è sotto tiro, poiché come tutte le 17 agenzie Onu, anch'essa soffre di elefantiasi burocratica e di poca trasparenza. E sono decine i Paesi, gli Usa in primis, che vorrebbero riformarla. Gli Stati Uniti poi sentono di avere più voce in capitolo, poiché sono stati coloro che ne hanno voluto la creazione nel 1948 e ne sono anche i principali finanziatori, con il 15 per cento del bilancio annuale di cinque miliardi di dollari.
Tuttavia la decisione di Trump è stata giudicata inopportuna, cadendo proprio nel momento in cui la crisi del covid-19 è al massimo. Anche Bill Gates, che con la moglie Melinda è il secondo finanziatore dell'Organizzazione con il 10 per cento del bilancio, ha sostenuto che tagliare i fondi adesso è «pericoloso», perché l'Oms «aiuta a ritardare la diffusione del virus e senza l'Oms non ci sarebbe nessun altro che può farlo».
È l'Oms infatti che distribuisce ai Paesi più poveri gli aiuti per combattere il virus, che manda i propri medici, e comunica i protocolli di cura da seguire. A tutt'oggi, 95 Paesi hanno ricevuto aiuti contro il covid-19, e proprio ieri un aereo dell'Oms è partito carico di aiuti per i Paesi africani affetti dal virus. Dunque, l'Oms è piena di difetti, ma se non ci fosse, oggi bisognerebbe inventarne un'altra per combattere «tutti uniti» contro il covid-19.
Simili commenti sono venuti dall'Unione Europea e dal segretario dell'Onu Antonio Guterres, oltre che da vari altri governi. Anche coloro che danno ragione a Trump per le sue lamentele, come il primo ministro australiano Scott Morrison, assicurano che da parte loro continueranno a finanziare l'Oms, perché in questo momento «fa un lavoro importante». Trump, che sta cercando di scrollarsi di dosso le accuse di lentezza nelle sue reazioni al virus, accusa l'Organizzazione e il suo direttore Tedros Ghebreyesus di aver ripetuto a pappagallo le rassicurazioni dei cinesi, che a loro volta stavano tentando di nascondere la gravità del contagio nella città di Wuhan.
LE DICHIARAZIONI
Effettivamente, all'inizio della crisi, l'Oms ha ripetuto quasi alla lettera le dichiarazioni del governo cinese. Ma va ricordato che - come tutte le agenzie Onu - anche l'Oms non ha poteri sui propri membri: «L'Oms deve navigare in un mondo di Stati sovrani - conferma Richard Haass, che fu nell'Amministrazione di George Bush - E può essere buona solo quanto questi Stati le consentono di essere».
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