“DATECI 500MILA EURO E CAMBIAMO IL PAESE” - IL 23 OTTOBRE 2013 L'AVVOCATO ALBERTO BIANCHI SCRIVE AI PRINCIPALI SOSTENITORI DEL SINDACO MATTEO RENZI: CERCA DI PIANIFICARE IL CONTRIBUTO ECONOMICO DEGLI IMPRENDITORI PER IL SOSTENTAMENTO DI QUELLA CHE SARÀ LA FONDAZIONE “OPEN” - BIANCHI FA RIFERIMENTO A DUE "PRESUPPOSTI" E ALCUNI "IMPEGNI" RECIPROCI…
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Carlo Tecce e Valeria Pacelli per il “Fatto quotidiano”
Ci sono tracce degli avvenimenti politici degli ultimi anni nei documenti dell' inchiesta dei magistrati di Firenze. Oltre il valore giudiziario, c' è un intrinseco valore storico. Il 23 ottobre 2013 l' avvocato Alberto Bianchi, che da lì a poco sarà presidente della fondazione Open, scrive ai principali sostenitori del sindaco Matteo Renzi, che non s' arrende nonostante la sconfitta già patita da Pier Luigi Bersani nel duello interno al Pd per guidare il centrosinistra alle elezioni (a cui segue la non-vittoria di Bersani).
Il toscano con radici pistoiesi e non fiorentine Bianchi, che in calce abbraccia i destinatari con Marco, si presume Carrai, cerca di pianificare il contributo economico degli imprenditori per il sostentamento di Open, il nome viene rivelato per l' occasione: al momento della missiva si chiamava Big Bang.
Bianchi segue uno schema, fa riferimento a due "presupposti" e alcuni "impegni" reciproci, parole evidenziate in grassetto che giustificano la richiesta di 100.000 euro annui per cinque anni, da recapitare con bonifici trimestrali di 25.000 euro e che permettono di incontrare Renzi tre volte all' anno, con una particolare predilezione per il fine settimana, non si conteggiano i contatti diretti. Bianchi coinvolge il finanziere Serra, poi Gavio, Pertosa, Scordamaglia. Un gruppo ristretto che il giorno prima ha partecipato a una cena a Firenze.
L'ottobre del 2013 è un mese che introduce a una svolta per il giovane sindaco di Firenze. A sette giorni dall' evento alla stazione Leopolda, a un mese e mezzo dalle primarie per il Nazareno, un plebiscito contro gli sfidanti Gianni Cuperlo e Pippo Civati, un 67,5 per cento dei votanti che gli consegna la segreteria del Pd e fa perdere la serenità a Enrico Letta. Il premier si regge con i voti di Angelino Alfano e colleghi ministri, dopo il ritiro delle truppe di Berlusconi per la decadenza da senatore. Letta è sempre esposto, fragile, ai venti della politica e dall' autunno cominciano a soffiare forti dal Pd, ormai conquistato da Renzi.
E dunque Bianchi illustra uno scenario più ampio, non lo cita, ma Palazzo Chigi non è più un miraggio: "Presupposti. Il primo è un impegno non esclusivamente per la campagna di segretario Pd 2013, ma più lungo e più ampio, ispirato (a) dalla certezza che Matteo è l'unico che ha la convinzione radicale di cambiare verso a questo Paese (che è ciò di cui il Paese ha bisogno) e una voglia all' altezza di quella convinzione, (b) dalla consapevolezza che ha bisogno di gente motivata e perbene e di avere occasioni di scambiare idee, pensieri, suggerimenti con amici che ci credono e che vogliono fare qualcosa per il loro Paese, e non perché hanno da chiedergli qualcosa in cambio di quanto sono disposte a dargli. Il secondo è che l' impegno di Matteo e della fondazione costa, che abbiamo bisogno di risorse, che non vogliamo finanziamenti pubblici, che vogliamo fare le cose con trasparenza".
Il testo si può interpretare liberamente, ma la funzione politica, che coincide con la carriera di Renzi, è più che evidente. Bianchi passa agli "impegni" reciproci accennati all' inizio: "Il supporto di ciascuno di voi alla fondazione è configurato in 100 mila euro all' anno per 5 anni". E aggiunge: "Matteo assicura tre incontri all' anno tra noi e voi".
Perché l'esigenza di somme così ingenti e per un intero lustro? "Dal punto di vista non finanziario, il vostro supporto è di idee, suggerimenti, proposte, osservazioni, per Matteo e per la Fondazione. La quale finora ha vissuto praticamente in campagna elettorale continua, ma chiusa quella per il segretario dovrà fare il suo lavoro culturale: convegni, iniziative, papers".
Rileggiamo: "Campagna elettorale continua". Per difendere Open, anche giovedì in Senato, Renzi ha ricordato la differenza tra fondazioni e partiti: "Questi contributi regolari sono stati improvvisamente trasformati in contributi irregolari perché si è cambiata la definizione della fondazione: qualcuno ha deciso non era più fondazione ma partito". Il 23 ottobre 2013, all' alba di tutto, Bianchi ha spiegato cos' era Open. Il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi diventa presidente del Consiglio.
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