STRAGE DI BOLOGNA 2 AGOSTO1980
Strage di Bologna, ergastolo a Gilberto Cavallini
L'ex terrorista nero condannato per la bomba alla stazione del 2 agosto 1980
rep
APPROFONDIMENTO
Tra le macerie della Strage dimenticate per 39 anni
L'ex Nar, già condannato a diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981(di cui è reo confesso), dopo 37 anni di reclusione (venne catturato nel 1983), si trova ora in semilibertà. Cavallini e gli altri ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari), pur ammettendo tutti gli altri attentati firmati dalle destra eversiva, rispetto alla strage alla stazione di Bologna si sono sempre dichiarati innocenti. Così come aveva dichiarato ai giudici di Bologna questa mattina in aula prima che si riunissero in camera di consiglio e sentenziassero: "Sono in carcere dal settembre '83, oltre 37 anni. Sono anni di galera che mi sono meritato, li ho scontati tutti e dovrò scontare ancora. Ho meritato condanne. Ma non accetto di dover pagare quello che non ho fatto, sia in termini carcerari sia di immagine. Tutto quello che abbiamo fatto come Nar lo abbiamo fatto alla luce del sole, a viso scoperto, rivendicando ogni azione. Ci siamo resi conto che quello che abbiamo fatto è stato inutile o comunque sbagliato". Continuando nelle sue dichiarazioni spontanee l'ex terrorista dei Nar aveva quindi affermato: "Non accetto la falsificazione della nostra storia. Tutto il resto non ci appartiene. Abbiamo lasciato in mezza alla strada molte vite umane, anche di nostri camerati e amici. Se voi pensate che dei ragazzini di poco più di 20 anni siano gli esecutori di ordini di gruppi di potere come la P2 o la mafia, fate un grosso errore".
E ancora, aveva detto: "Non fate un servizio al Paese e alla verità. Non mi lamenterò qualsiasi cosa decidiate. Ma una mia condanna sarebbe sbagliata. Noi non abbiano da chiedere perdono per la Strage. Sono pentito di quello che abbiamo fatto, ma né io né i Nar dobbiamo abbassare gli occhi per quanto successo a Bologna il 2 agosto 1980".
Il processo a Cavallini per l'assassinio di 85 persone e oltre 200 feriti che si è svolto davanti alla Corte d'Assise di Bologna, si chiude dopo 45 udienze che si sono svolte a partire dal marzo del 2018, durante le quali sono stati sentiti una cinquantina tra testimoni, investigatori e periti. Centinaia di migliaia le pagine di atti depositati e presi in esame dalla Corte, presieduta dal giudice Michele Leoni.
Centomila euro per ogni persona che nella Strage di Bologna ha perso un parente di primo grado o il coniuge, 50mila per chi ha perso un parente di secondo grado o un affine di primo o secondo grado, 30mila per chi ha perso un parente o un affine di grado ulteriore, 15mila per ogni ferito, 10mila per chi ha un parente ferito. Sono le provvisionali immediatamente esecutive per le parti civili, decise dalla Corte di assise di Bologna nella sentenza di condanna all'ergastolo per Gilberto Cavallini. L'imputato è stato condannato anche a risarcire i danni, da liquidare nella competente sede civile.
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Tra le macerie della Strage dimenticate per 39 anni
Va ricordato che per la strage di Bologna com sentenza definitiva della Cassazione del 23 novembre 1995: furono condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti. L'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali del SISMI Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e il faccendiere Francesco Pazienza (collaboratore del SISMI) furono condannati per il depistaggio delle indagini. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale è Luigi Ciavardini: 30 anni confermati in Cassazione l'11 aprile 2007.
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