Roma, aspettava l’autobus: donna sequestrata e violentata dal branco
Erano in quattro. A turno hanno abusato di lei presa a morsi, picchiata e minacciata con un coccio di bottiglia. Alla fine della violenza di gruppo, la donna è stata scaricata in strada. "Avevo paura che mi avrebbero ammazzata", ha raccontato la vittima ai soccorritori. Ora è caccia al branco che potrebbe aver compiuto altre violenze che non sono state denunciate
Stava aspettando l’autobus a Rebibbia per tornare a Guidonia quando da una Panda Rossa è sceso un uomo, probabilmente indiano o bengalese, che ha finto di volere chiedere un’informaazione per arrivare a Tivoli e poi le ha offerto un passaggio. L’uomo, che sembrava alterato da alcol e droga, dopo il rifiuto alle avances, l’ha caricata a forza sull’auto e portata, sotto la continua minaccia di un coltello, all’uscita del casello per Guidonia, sotto un cavalcavia, dove ad attenderli c’erano altri due uomini, anch’essi dall’apparente età di 30 anni.
È iniziato così un incubo durato ore per una 43enne come riporta il quotidiano Il Messaggero. A turno hanno abusato di lei, presa a morsi, picchiata e minacciata con un coccio di bottiglia. Alla fine della violenza di gruppo, la donna è stata scaricata in strada. “Avevo paura che mi avrebbero ammazzata“, ha raccontato la vittima ai soccorritori. Ora è caccia al branco che potrebbe aver compiuto altre violenze che non sono state denunciate.
La donna, soccorsa dopo aver chiamato il 113, agli operatori dell’ospedale di Tivoli e agli inquirenti ha raccontato che il primo aggressore beveva birra, fumava e guardava immagini pornografiche mentre le era accanto. Lei ha vomitato due volte: “Ho pensato che alla fine mi avrebbero ucciso, ho cercato di buttarmi dalla macchina in corsa”. Quando sono arrivati in una strada sterrata ad attenderli c’erano gli altri due uomini. Quando tutto è finito è stata scaricata sotto una cavalcavia tra i rifiuti. Senza sapere dov’era la vittima ha cercato aiuto, per fortuna era riuscita ad afferrare la borsa con il telefono: i pochi soldi che aveva non interessavano agli aggressori. I poliziotti che l’hanno soccorsa sono riusciti a individuare il punto e portarla in ospedale dove è stata medicata e aiutata nei delicati momenti in cui il soccorso diventa anche il primo passo per l’inchiesta giudiziaria. La Procura di Tivoli ha aperto un’indagine per stupro di gruppo e sequestro di persona: del caso si occpua il pool antiviolenza. Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ha affidato le indagini al pm che si occupa delle violenze di genere. La donna in queste ore, così come da protocollo, è assistita anche da psicologi. Le indagini sono state affidati agli uomini della squadra mobile e e del commissariato di Tivoli. Gli investigatori stanno vagliando le immagini registrate dalle telecamere di zona per risalire agli autori.
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