sabato 10 gennaio 2015

Quello che vedo - purtroppo da molto tempo- e che mi sembra veramente terribile è il fatto che tutte queste persone,sempre e sempre più persone, cerchino (e trovano o credono di trovare) una qualsiasi sicurezza, per vivere, nell'identificazione e sottomissione totale e collettiva ad un credo qualsiasi per riempire lo spazio vertiginoso del loro proprio vuoto e quindi della loro fragilità.
Maggiori sono il vuoto e la fragilità e la marginalità, più catastrofici sono gli esiti, dato che essi arrivano a credere di prevalere sulla propria insufficienza e fragilità con la violenza, l'assassinio e il sangue dell'altro non appartenente.
Magari con la scusa della religione. Se a questo vengono poi destinati da bambini, quale forza può respingere il dilagare delle armi?
E' difficile comprarsi un kalashnikov?Io non credo.Usarlo?Credo proprio di no. Uccidere?Basta superare il proprio livello interiore,credo. Magari con aiuti esterni ed esercizio di adorazione e sottomissione.
Ma le armi contengono in se la propria fine. Perché l'uomo, nella sua natura, vuole vivere.
10 Gennaio 2015


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