lunedì 26 giugno 2023

               

DOPO 43 ANNI LA VERITÀ SU USTICA PUÒ ARRIVARE SOLO DALLA FRANCIA – LA SERA DEL 27 GIUGNO 1980, QUANDO IL DC9 ITAVIA FU ABBATTUTO, AEREI MILITARI DECOLLATI DALLA BASE FRANCESE DI SOLENZARA VOLARONO SUL TIRRENO: FURONO RILEVATI DAI RADAR E NON C’ERA ALCUNA ESERCITAZIONE - UNO SCENARIO CHE COSSIGA CONFERMÒ DAVANTI AI GIUDICI: UN MISSILE SPARATO DAI FRANCESI AVREBBE COLPITO L’AEREO ITALIANO PER SBAGLIO - IL VERO BERSAGLIO ERA UN MIG SU CUI VOLAVA GHEDDAFI - L’INCHIESTA BIS, VERSO L’ARCHIVIAZIONE, PUNTA SUI SILENZI DI PARIGI...

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Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per “la Repubblica”

 

strage usticaSTRAGE USTICA

Nel cielo italiano la sera del 27 giugno 1980 era in corso uno scenario di guerra. Aerei militari si incrociavano sul mar Tirreno decollando dalla base francese di Solenzara, una struttura dell’Armée de l’air situata in Corsica nel comune di Ventiseri vicina alla costa tirrenica dell’isola, e pure da una portaerei.

 

Ufficialmente non c’era alcuna esercitazione, ma il traffico è stato impresso dai radar e trascritto nei plot che fortunatamente gli inquirenti in questi anni sono riusciti a recuperare e analizzare. Ci sono le tracce dei caccia, ci sono le rotte, ma non si riesce ad avere ufficialmente la paternità di questo traffico sul cielo di Ustica che ha portato ad abbattere il Dc9 di linea Itavia che da Bologna stava raggiungendo Palermo, provocando 81 vittime.

francesco cossigaFRANCESCO COSSIGA

 

A riscontrare questo scenario sono arrivate alcuni anni fa le dichiarazioni dell’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, il quale – anche se con notevole ritardo rispetto ai fatti - ha detto davanti ai giudici del tribunale civile di Palermo che a tirare giù il volo con i passeggeri erano stati i francesi. Svelò cosa seppe nell’imminenza della strage in qualità di presidente del Consiglio.

 

Nel 2010 aggiunse che il missile colpì l’aereo italiano per sbaglio e il vero bersaglio era un Mig su cui volava Gheddafi.

 

[…]

STRAGE DI USTICASTRAGE DI USTICA

 

Le perizie hanno stabilito che l’aereo dell’Itavia è stato abbattuto dall’onda d’urto di un missile che è esploso a poca distanza dalla fusoliera. I periti hanno escluso la bomba a bordo. «Il giudice Priore scrive nella sua sentenza di cinquemila pagine che il Dc9 è stato abbattuto nel corso di una guerra aerea scoppiata attorno al Dc9. Lo scrive in base ad una serie di elementi» dice l’avvocato Gamberini.

 

[…]

 

francesco cossiga.FRANCESCO COSSIGA.

Con le dichiarazioni di Cossiga è stata avviata l’inchiesta bis dalla procura di Roma, ancora aperta ma verso una richiesta di archiviazione. I magistrati hanno ottenuto dall’Aise, l’intelligence italiana che ha preso il posto del Sismi, il servizio segreto militare, copia di 32 documenti su cui era stato posto all’origine il segreto di Stato, da poco tempo rimosso. Si tratta di atti prodotti tra il 1979 e il 1982, che fanno parte di un più ampio archivio di documenti che riguardano i rapporti fra il Sismi e l’Olp, l’organizzazione per la liberazione della Palestina.

 

[…] nel settembre del 2020 la procura della Repubblica di Roma ha chiesto e ottenuto l’esibizione dei documenti. Negli atti, analizzati dai magistrati, che sono in gran parte le relazioni scritte dal colonnello Stefano Giovannone, nome in codice “Maestro”, capo del Sismi a Beirut dal 1972 al 1981, non si fa cenno alla strage di Ustica.

 

STRAGE DI USTICASTRAGE DI USTICA

I documenti, che venivano inviati periodicamente al capo del Governo o ad alcuni ministri, ci dicono, invece, che i palestinesi con l’abbattimento del Dc9 non hanno nulla a che fare. In un cablo del 18 aprile 1980, inviato con priorità “urgente” a Roma e che aveva come oggetto “minacce Fplp”, a proposito di attentati palestinesi nei confronti dell’Italia, si legge: «Nessuna azione sarà comunque effettuata da Fplp confronti ambasciata Beirut, capo missione e personale tutto, nonché collettività ed interessi italiani in Libano, per rispetto e riconoscimento di quanto da noi fatto in Beirut nel reciproco interesse».

 

Il 24 aprile 1980 in una nuova nota al direttore del Sismi: «L’interlocutore con il quale ho parlato ha aggiunto che la dirigenza del Fplp ha ultimamente deciso che “nessuna azione sarà comunque effettuata dal “Fronte”» sottolineando «né prima né dopo il 15 maggio».

 

[…]

 

usticaUSTICA

Dipanati i tentativi di depistaggio, i fatti documentati e riscontrati puntano sui caccia francesi, sulla responsabilità d’Oltralpe. I pm hanno interrogato alcuni avieri francesi, e hanno avuto conferma che in quella base in Corsica la notte del 27 giugno c’era un forte traffico aereo.

 

«L’inchiesta bis ha il compito di tirare le fila di una serie di elementi che dovrebbero dare un riscontro ulteriore della presenza della portaerei francese. Questo è quello che mi aspetto tirando le fila dell’ultima indagine, mi aspetto che si possa finalmente arrivare a dire chi c’era nel Tirreno e in volo», dice l’avvocato Gamberini […] Forse da Parigi è tempo che dicano qualcosa. […]

itavia 1ITAVIA 1francesco cossiga 3FRANCESCO COSSIGA 3STRAGE DI USTICASTRAGE DI USTICA

mercoledì 14 giugno 2023

 

L’ULTIMO SALUTO A SILVIO BERLUSCONI SEMBRAVA UNA PUNTATA DI “SUCCESSION”: LA FIGLIA ELEONORA ELEGANTISSIMA CON LA VELETTA, BARBARA PERFETTA CON CERCHIETTO E LOUBOUTIN CON TACCO ALTISSIMO – SOBRIA MARINA, MARTA FASCINA E PIER SILVIO INCIAMPANO CON IL BLU E IL NERO. LUIGI OPTA PER IL GRIGIO TOPO – MARIA DE FILIPPI “OMAGGIA” IL CAV E SI VESTE DI BIANCO – LA D’URSO IN VERSIONE VEDOVA DI CORLEONE E FRANCESCA VERDINI CHE SI SENTE UNA TEENAGER IN CRISI ADOLESCENZIALE E SI PRESENTA CON GLI ANFIBI...

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Estratto dell'articolo di www.repubblica.it

 

pier silvio barbara eleonora berlusconiPIER SILVIO BARBARA ELEONORA BERLUSCONI

“Mi sono vestita in bianco perché così piaceva al Cavaliere” RaiNews24 riporta il commento di Maria De Filippi sul suo look ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi, in corso al Duomo di Milano. Non una violazione del dress code, ma un omaggio esplicito al Cavaliere, alla cui famiglia la conduttrice è legatissima, al punto di essere seduta accanto a Silvia Toffanin, subito dietro a Pier Silvio Berlusconi, figlio di Silvio e vicepresidente di Mediaset.

 

marina berlusconi marta fascinaMARINA BERLUSCONI MARTA FASCINA

Il dress code dei funerali di stato

Per i partecipanti ai funerali di Stato c'è un dress code da osservare: è richiesto che gli uomini indossino un abito scuro con cravatta nera o scura (sarebbe una cravatta nera lunga nel caso delle esequie del presidente della Repubblica), mentre per le donne si richiede un abito nero o scuro [...]

Marina Berlusconi in giacca e pantalone è mano nella mano con Marta Fascina, compagna dal 2020 di Silvio Berlusconi, anche lei in completo pantalone nero ma sotto la giacca ha una camicia in voile di colore blu.

maria de filippiMARIA DE FILIPPI

 

Elegantissima Eleonora Berlusconi con abito nero e cappello con veletta in pizzo nero. Luigi, figlio minore del Cavaliere, è in completo grigio con cravatta scura.

Davanti a lui cammina Barbara Berlusconi con tailleur nero e un elegante cerchietto nero in pelle a tenere i capelli, ai piedi altissime décolleté Christian Louboutin. Infine Pier Silvio in quel tono di blu definito da molti "blu Fininvest". 

[...]

 

Ilary Blasi in maglietta nera, scarpe basse e occhialoni scuri a coprire gli occhi, è arrivata accompagnata da Nicola Savino.

Nero senza fronzoli per Federica Panicucci che nei giorni scorsi fatto notizia per aver annunciato in diretta tv la morte di Berlusconi piangendo. Qui è accompagnata dal marito Marco Bacini.

francesca verdini matteo salviniFRANCESCA VERDINI MATTEO SALVINI

Mara Carfagna completo nero scarpe ballerine e t-shirt bianca (anche questo un omaggio al Cavaliere?).

 

A rendere omaggio a Berlusconi anche l'ex moglie Veronica Lario (vicino alla moglie del figlio Luigi, Federica, e a uno dei nipoti), in nero con indosso una collana con grandi perle.

Presente anche l'ex compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, in nero, con t-shirt sotto il completo e capelli raccolti.

 

La premier Giorgia Meloni, arrivata assieme al presidente Mattarella e uscita dal Duomo dopo le esequie dopo di lui, veste un sobrio completo nero, e così anche Elly Schlein che però ha scelto una giacca dal taglio maschile  e un pantalone largo.

Letizia Moratti invece rispetta il dress code con una variazione sul tema: t-shirt bianca (anche lei) e giacca a bolli bianchi e neri.

 

Alessandra Mussolini con completo nero Matteo Salvini insieme alla compagna Francesca Verdini, con gonna nera con taglio asimmetrico, anfibi e una Kelly di Hermès nera.

 

Nel rispetto del dress code, ecco Enrico Mentana con la sua cravatta sottile nera.

eleonora barbara luigi marina pier silvio paolo berlusconiELEONORA BARBARA LUIGI MARINA PIER SILVIO PAOLO BERLUSCONI

Alba Parietti, con mini bag e altissime décolletées.

Assieme Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore, lei con altissimi sandali e mini bag nera Candy Jodie Micro di Bottega Veneta.

vittorio sgarbiVITTORIO SGARBIveronica larioVERONICA LARIOalba pariettiALBA PARIETTIalessandra mussoliniALESSANDRA MUSSOLINIbarbara luigi marina berlusconi marta fascinaBARBARA LUIGI MARINA BERLUSCONI MARTA FASCINAdaniela zuccoliDANIELA ZUCCOLIeleonora barbara luigi marina pier silvio paolo berlusconi funerali silvio berlusconiELEONORA BARBARA LUIGI MARINA PIER SILVIO PAOLO BERLUSCONI FUNERALI SILVIO BERLUSCONIelisabetta gregoraci flavio briatoreELISABETTA GREGORACI FLAVIO BRIATOREelly schleinELLY SCHLEINfederica panicucciFEDERICA PANICUCCIenrico mentanaENRICO MENTANAezio greggioEZIO GREGGIOfrancesca pascaleFRANCESCA PASCALEilary blasi nicola savinoILARY BLASI NICOLA SAVINOgiorgia meloni sergio mattarellaGIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLAiva zanicchiIVA ZANICCHImara carfagnaMARA CARFAGNAletizia morattiLETIZIA MORATTImatteo renziMATTEO RENZIvittorio sgarbiVITTORIO SGARBI

 

TRAVAGLIO CONTRO TUTTI – ‘’ORA CHE HA RAGGIUNTO IL PARADISO (FISCALE), POSSIAMO DIRE CHE IL PADRONE MORTO ERA MOLTO MEGLIO DI QUESTA CORTE DI LECCACULI, PARACULI, PIDUISTI, PARASSITI, PROSSENETI, CAMERIERI, SERVI SCIOCCHI E SOPRATTUTTO FURBI - RENZI, UN BERLUSCONI CHE NON CE L’HA FATTA, SALTELLA DA UNA RETE ALL’ALTRA PER LECCARE LA BARA A DISTANZA - L’EX DIRETTORE DEL CORRIERE PAOLO MIELI SI PENTE IN DIRETTA DELL’UNICO SCOOP DELLA SUA VITA, SULL’INVITO A COMPARIRE DEL ’94 A B - ''MESSAGGERO'': “UN UOMO CHE HA LASCIATO UN’ORMA PROFONDA”. PIÙ CHE ALTRO, UN’IMPRONTA DIGITALE…’’

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Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano” - Estratto

 

Travaglio berlusconiTRAVAGLIO BERLUSCONI

Agli innumerevoli delitti commessi da vivo, B. ne ha aggiunto un ultimo da morto. Il più imperdonabile: averci lasciato questa corte di vedove (non le due vere e quella finta: tutte le altre), prefiche, leccaculi, paraculi, piduisti, terzisti, parassiti, prosseneti, camerieri, servi sciocchi e soprattutto furbi che da due giorni lacrimano per finta (solo lui riusciva a piangere davvero a comando) a reti unificate, devastando quel po’ di informazione e di dignità nazionale che gli erano sopravvissute.

 

……………………

Mieli BerlusconiMIELI BERLUSCONI

 

L’ex direttore del Corriere Paolo Mieli si pente in diretta dell’unico scoop della sua vita, sull’invito a comparire del ’94 a B. per le mazzette alla Guardia di Finanza, accusa i pm di non averlo torchiato a dovere per estorcergli le sue fonti che lui avrebbe senz’altro spiattellato in barba alla deontologia professionale, e comunque si scusa pubblicamente per aver pubblicato una notizia vera.

 

Berlusconi RenziBERLUSCONI RENZI

Renzi, un Berlusconi che non ce l’ha fatta, saltella da una rete all’altra per leccare la bara a distanza, sperando di ereditare qualche briciola dal desco del caro estinto, peraltro invano (a parte i processi).

 

………………. Attori, registi e soubrette “de sinistra” spendono capitali in necrologi piangenti per l’amico Silvio, sperando che pure gli eredi si ricordino degli amici. Francesco Gaetano Caltagirone svela finalmente chi fa i titoli e gli editoriali del suo Messaggero, firmandone finalmente uno al posto dei soliti nom de plume: “Un uomo che ha lasciato un’orma profonda”. Più che altro, un’impronta digitale. E un vuoto incolmabile nelle casse dell’erario.

berlusconi cairoBERLUSCONI CAIRO

 

II Corriere fa rivoltare nelle tombe Montanelli, Biagi e Sartori col titolo cubital-vedovile “L'Italia senza Berlusconi", presidiato da una schiera di lingue erette sul presentat'arm e seguito dalla doverosa intervista all'editore Cairo, che parla alla sua tv ma anche al suo giornale, casomai qualcuno pensasse che il berlusconismo è morto con B.

letizia moratti e silvio berlusconi nel 2002LETIZIA MORATTI E SILVIO BERLUSCONI NEL 2002

 

La Moratti assicura che la sua Rai del '94 era liberissima perché B. l'aveva nominata presidente, ma poi non fece mai pressioni (non ce n'era bisogno), cosi lei poté nominare direttori i berlusconiani Rossella, Mimun e Vigorelli a sua insaputa.

 

Le Camere Penali smentiscono persino Coppi (“B. perseguitato dai pm? Mai pensato") e piangono comprensibilmente il cliente più illustre e munifico della categoria, “oggetto di una aggressione politico-giudiziaria che non ha precedenti nella storia della Repubblica", visto che ha subito "decine e decine di indagini e processi, con accuse fino alla collusione mafiosa e al ruolo di mandante di stragi, conclusesi con una sola condanna per elusione fiscale".

berlusconi dell'utriBERLUSCONI DELL'UTRI

 

A parte il fatto che non fu per elusione né per evasione, ma per una frode fiscale pluriaggravata da 368 milioni di dollari, di cui 360 prescritti (come altri nove processi per gravissimi reati accertati, ma rimasti impuniti perché l'imputato aveva dimezzato i termini di decorrenza, senza dimenticare i fedelissimi finiti in galera al posto suo e i soldi alla mafia consacrati dalla sentenza Dell'Utri), le Camere Penose potrebbero vergare una nota identica per Al Capone: perseguitato con accuse di mafia, ma condannato "solo per elusione fiscale".

 

FELTRI BERLUSCONI 1FELTRI BERLUSCONI 1

Un solo beneficato, Vittorio Feltri, ha il coraggio di dire la verità: "Non posso parlarne male perché mi ha fatto ricco". Tutti gli altri ammantano le pompe funebri di "rivoluzione liberale" che "ha cambiato l'Italia", anche se si scordano le 60 leggi ad personam e non riescono a citare uno straccio di sua riforma che abbia migliorato la vita di qualcuno che non fosse lui.

 

berlusconi sedia travaglioBERLUSCONI SEDIA TRAVAGLIO

Infatti vanno forte le corna a Caceres, il cucù alla Merkel, lo sguardo lubrico alla Obama e la spolverata alla sedia, come se uno statista si misurasse dal numero di guittate. Ma il ridicolo eccesso santificatorio non si deve solo al fatto che B. s'è comprato mezza Italia che conta e l'altra mezza avrebbe pagato per vendersi.……. Ma, ora che ha raggiunto il paradiso (fiscale), possiamo dire senza tema di smentita che il padrone morto era molto meglio dei servi vivi.