mercoledì 26 ottobre 2022

 

“LA MELONI E’ AL GOVERNO GRAZIE A ME” – BERLUSCONI PREPARA IL RITORNO COL BOTTO AL SENATO. LA SITUAZIONE CON LA "DUCETTA" E’ TESISSIMA SU VICE-MINISTRI E SOTTOSEGRETARI. COME DAGO-RIVELATO FORZA ITALIA NE PRETENDE 12, FRATELLI D’ITALIA RESISTE. MA LA ROGNA PIÙ GROSSA RESTA LICIA RONZULLI, CHE HA AIZZATO IL CAV DOPO CHE NEL SUO DISCORSO A MONTECITORIO LA DUCETTA HA SORVOLATO SUI CINQUE DICASTERI IN MANO A FORZA ITALIA – PER EVITARE  PROBLEMI IL TESTO DI NONNO SILVIO, PER CONTO DI MARINA E PIERSILVIO, VERRÀ RIVISTO DA GIANNI LETTA – PER MELONI SI APRE ANCHE IL FRONTE LEGA SU... - DAGOREPORT

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DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/governo-non-partito-benissimo-39-opposizione-meloni-si-329659.htm

 

 

Francesco Olivo per la Stampa

 

 

berlusconi salvini meloni al quirinale per le consultazioniBERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI

Si sono seduti accanto alla premier: da un lato Matteo Salvini, dall'altro Antonio Tajani. Ieri è stato il giorno di Giorgia Meloni. Gli alleati hanno annuito, applaudito, a volte persino sorriso, «c'è stato affetto», arriva a dire il leader della Lega. Ma ora è il momento di uscire dal cono d'ombra, e si presenta subito un'occasione.

 

L'appuntamento è per oggi al Senato: Silvio Berlusconi sta limando il suo discorso, mentre Salvini non dovrebbe intervenire. L'obiettivo è marcare il territorio e sottolineare il fatto che questo non è un governo solo di FdI, come qualcuno ha pensato di cogliere ascoltando le parole di Meloni. L'attivismo di Salvini arriva a ridosso di Montecitorio nel giorno della fiducia. Un minuto prima dell'entrata in Aula della presidente del Consiglio il leader leghista pubblica sui social un video elencando i punti del programma della coalizione.

 

Il Cavaliere è arrivato a Roma ieri ed è rimasto a Villa Grande in attesa della seduta di oggi di Palazzo Madama.

berlusconi meloni salvini alle consultazioniBERLUSCONI MELONI SALVINI ALLE CONSULTAZIONI

 

Nell'intervento che leggerà in Aula, Berlusconi cercherà di mettere da parte i risentimenti verso «la signora Meloni», accumulati in questi giorni di trattative e proseguiti in parte ieri, quando qualcuno ha storto il naso davanti al fatto che la premier abbia citato i temi dei ministeri leghisti, a partire dall'autonomia. Il Cavaliere oggi insisterà su un punto: se la destra italiana è arrivata a Palazzo Chigi il merito è suo, «è il risultato di un lavoro avviato quasi trent' anni fa con la fondazione del centrodestra che ora porta una donna al governo».

 

silvio berlusconi e matteo salvini si guardano mentre giorgia meloni parla di unanimita' nella coalizioneSILVIO BERLUSCONI E MATTEO SALVINI SI GUARDANO MENTRE GIORGIA MELONI PARLA DI UNANIMITA' NELLA COALIZIONE

Un discorso da padre nobile, quello che Fratelli d'Italia auspica. I dettagli sono stati definiti in una cena a Villa Grande con i vertici, alla quale ha preso parte anche Tajani, il ministro degli Esteri, a cui una parte di Forza Italia vorrebbe togliere il ruolo di coordinatore del partito.

La fiducia di oggi è scontata (ieri non è mancato nemmeno un voto), ma Forza Italia continua a rivendicare un risarcimento dei presunti torti subiti nell'assegnazione dei ministeri. La richiesta è ottenere 9 posti (7 sottosegretari e 2 viceministri), uno in più di quelli che FdI sarebbe orientata a concedere.

 

meloni berlusconi salvini al quirinaleMELONI BERLUSCONI SALVINI AL QUIRINALE

La trattativa riguarda anche la Lega, che però evita di mettere in piazza le proprie divisioni. Salvini seduto per tutto il giorno accanto a Meloni ha celebrato un «discorso bellissimo». Al di là dei complimenti, in molti hanno notato la vaghezza della premier nel trattare la questione dell'autonomia e la distanza con le proposte del Carroccio sulle pensioni: i leghisti puntano a quota 41, con il correttivo di 61 anni di età, mentre per FdI si potrebbe permettere l'uscita anticipata a 62 o 63 anni con penalizzazioni della quota retributiva, fino a un massimo dell'8%. L'altro terreno è l'immigrazione: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, tecnico leghista, si attiva per vietare l'ingresso in acque territoriali alle imbarcazioni di due Ong. Salvini poi specifica: «La competenza sui porti? È del ministero delle Infrastrutture e Trasporti».

 

meloni salvini berlusconi al quirinaleMELONI SALVINI BERLUSCONI AL QUIRINALEmeloni lupi berlusconi e salvini al quirinaleMELONI LUPI BERLUSCONI E SALVINI AL QUIRINALEmeloni berlusconi salvini ronzulliMELONI BERLUSCONI SALVINI RONZULLILA FACCETTA DI BERLUSCONI MENTRE MELONI PARLAVA DI COALIZIONE UNANIMELA FACCETTA DI BERLUSCONI MENTRE MELONI PARLAVA DI COALIZIONE UNANIMEBERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFABERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFAGIORGIA MELONI SILVIO BERLUSCONIGIORGIA MELONI SILVIO BERLUSCONIberlusconi meloniBERLUSCONI MELONIberlusconi meloni salvini al quirinaleBERLUSCONI MELONI SALVINI AL QUIRINALE

 

“QUELLO DELLA MELONI E’ STATO UN DISCORSO DA COMBATTENTE, FORSE TROPPO LUNGO, CHE NON MOSTRAVA LE CREPE CHE VI SONO NELLA COALIZIONE DI GOVERNO” - SABINO CASSESE PLAUDE AL “PRESIDENZIALISMO UTILE ALLA STABILITÀ" E DA’ UN CONSIGLIO ALL’OPPOSIZIONE: “SAREBBE BENE CHE SI LIBERASSE DEL PUNTO DI VISTA FASCISMO-ANTIFASCISMO, GIUDICANDO IL GOVERNO PER QUELLO CHE PROPONE E PER QUELLO CHE FA. LA FORZA DI 75 ANNI DI DEMOCRAZIA STA ANCHE IN QUESTO, DI AVERE ABITUATO ALLA DEMOCRAZIA COLORO CHE HANNO LE LORO ANTICHE RADICI IN UN REGIME AUTORITARIO”.

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FABIO MARTINI per la Stampa

sabino cassese a l'aria che tiraSABINO CASSESE A L'ARIA CHE TIRA

Il professor Sabino Cassese ha appena finito di ascoltare il discorso della presidente Giorgia Meloni e, a caldo, suggerisce una delle sue notazioni sulfuree: «Ha usato tre toni di voce. Uno squillante, leggendo rapidamente la lunga lista di buoni propositi. Uno intermedio, riflessivo, per sottolineare alcune impostazioni.

 

Infine, uno quasi sussurrato, senza leggere, per far capire chi era la locutrice. Un buon "acting"». Sabino Cassese, come si sa, è uno dei più importanti giuristi del secondo dopoguerra, ma anche un profondo conoscitore da "dentro" della politica italiana e in questa intervista a La Stampa colloca il discorso di Giorgia Meloni in un contesto più ampio di quello contingente.

 

Molta attualità politica e uno sguardo generico sui prossimi cinque anni?

«Un programma di governo, dichiaratamente di durata decennale, va giudicato in base a sei criteri: l'orizzonte ideale nel quale si muove, la collocazione internazionale proposta, la prospettiva temporale indicata, gli obiettivi prescelti, i mezzi preferiti, infine, le assenze, i temi che non ci sono».

matteo salvini giorgia meloniMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

Non le è parso un discorso senza un 'idea di Paese e di Europa?

«Se si considerano i primi tre criteri insieme, va riconosciuto che nel discorso sono presentati un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata.

 

L'orizzonte ideale è quello della Costituzione, di tipo liberale e democratico, antifascista, con un riferimento all'Occidente; in più, sia la sottolineatura del vincolo rappresentati-rappresentanti, sia il riconoscimento del valore dell'opposizione. Tra questi si insinuavano toni anti-oligarchici, che mostrano la penetrazione del populismo in tutte le forze politiche italiane. Quanto alla collocazione internazionale, mi sembra che sia stata chiara l'adesione all'Unione Europea e all'Alleanza atlantica, così come è stata chiara la critica all'invasione russa. I toni critici dell'Unione Europea c'erano, ma in termini di una sua insufficienza; insomma, per fare di più, non di meno.

 

sabino cassese a l'aria che tira.SABINO CASSESE A L'ARIA CHE TIRA.

Quanto alla prospettiva temporale, è chiaramente decennale, come risulta dalla critica a 10 anni di governi deboli e instabili e dalla indicazione di 10 anni come prospettiva futura. Il governo conta su questa e sulla prossima legislatura».

 

Nei commenti c'è chi si sofferma di nuovo sulla questione fascista: la distanza le pare convincente e sufficiente?

«Non soltanto la distanza dal fascismo, ma anche le chiare indicazioni relative a libertà e democrazia. Sarebbe bene che l'opposizione si liberasse del punto di vista fascismo-antifascismo, giudicando il governo per quello che propone e per quello che fa. La forza di 75 anni di democrazia sta anche in questo, di avere abituato alla democrazia coloro che hanno le loro antiche radici in un regime autoritario».

giorgia meloni 1GIORGIA MELONI 1

 

Le priorità di Meloni le paiono quelle giuste?

«Più che esprimere un giudizio personale, provo a fare il seguente esercizio. Prendo il volume più aggiornato e interessante sulla storia repubblicana, quello curato da Luca Paolazzi su "75 anni di storia economico-sociale e 23 di stallo" e contiene 150 pagine di dati comparativi su Italia e altri Paesi. Gli obiettivi indicati dal nuovo governo centrano quasi tutti i problemi analizzati in quelle pagine su finanza e crescita, con un approccio pragmatico e rassicurante, insistendo sull'avanzo primario, sul risparmio privato. Un rapporto tra Stato e economia di impianto liberista, favorevole a deregolazione e de-burocratizzazione, ma che punta su reti pubbliche.

 

sabino cassese a l'aria che tira 3SABINO CASSESE A L'ARIA CHE TIRA 3

Attenzione per i tre grandi problemi del Paese, scuola, sanità, divario Sud - Nord. Accenti diversi da quelli dei suoi alleati di governo in materia di pensioni (con attenzione per la flessibilità e per le garanzie dei giovani) e sull'immigrazione (con attenzione più alle partenze che agli arrivi), più allo sviluppo dell'Africa mediterranea che alla chiusura dei porti e la geniale idea di un piano Mattei che riprenda l'esperienza di quel grande imprenditore».

 

Il presidenzialismo? Non se ne farà nulla anche stavolta?

«Il capitolo dei mezzi non si ferma al presidenzialismo. Riguarda anche l'autonomia differenziata, ma attenuata dal rafforzamento delle risorse per Roma e dall'accento sulle autonomie locali. Riguarda anche la burocrazia con reintroduzione dei criteri del merito. Riguarda anche la giustizia, con processi solleciti.

 

Sulla riforma presidenziale non c'è stata una chiara scelta tra le decine di soluzioni che si presentano, ma è stata indicata l'opzione che tende a premiare la stabilità dell'esecutivo. Questo è un obiettivo importante in un Paese che in 75 anni inaugura il proprio 68º governo».

GIULIANO AMATO SABINO CASSESEGIULIANO AMATO SABINO CASSESE

 

Quindi una valutazione positiva?

«Si, complessivamente, anche se la critica di bonus e ristori doveva continuare con programmi di investimento; sul fisco, a temi condivisi da tutti, come la lotta alla evasione e la riduzione del cuneo fiscale, si accompagnano anche idee molto criticate come la tregua fiscale e la tassa piatta. La critica alla limitazione delle libertà nella fase acuta della pandemia poteva essere risparmiata, anche perché non accompagnata da indicazioni su quello che farebbe il nuovo governo se si trovasse di nuovo davanti a una recrudescenza della pandemia. Il riferimento ai lavoratori autonomi costituisce un richiamo di tipo elettorale. E i lavoratori dipendenti? Interessante il riferimento all'Europa: ha unito l'interesse nazionale ad un destino comune».

 

SABINO CASSESESABINO CASSESE

Un forte apparato retorico e tanti messaggi di metodo: sono libera, faremo cose che ci costeranno consenso, non tradiremo. Il profilo di una destra sociale fuori dal Palazzo, un romanticismo pronto alla "bella sconfitta"? O anche un'alterità effettiva da parte di una "underdog" combattiva che potrebbe rompere consuetudini?

«Un discorso da combattente, forse troppo lungo, che non mostrava le crepe che vi sono nella coalizione di governo, uno dei due punti deboli, insieme a quello delle strutture serventi e degli apparati di staff, della classe dirigente a cui far capo».

sabino cassese a l'aria che tira 2SABINO CASSESE A L'ARIA CHE TIRA 2sabino cassese a l'aria che tira 5SABINO CASSESE A L'ARIA CHE TIRA 5sabino cassese foto di baccoSABINO CASSESE FOTO DI BACCO

 

CASSESECASSESE

sabato 22 ottobre 2022

 

GOVERNARE, SO’ ROGNE DA SMAZZARE – GIORGETTI HA SPIEGATO ALLA MELONI CHE LA CRISI CHE STA VIVENDO L’ITALIA È DIVERSA DA QUELLE PASSATE. NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI C'È STATO UN RISCHIO SOLO DI TIPO FINANZIARIO, CONNESSO AL DEBITO PUBBLICO E AL SUO RIFINANZIAMENTO. OGGI È MINACCIATA ANCHE L'ECONOMIA REALE – VERDERAMI: “NON E’ UN CASO CHE PER GESTIRE I RAPPORTI CON I PARTNER DELLA NATO, MELONI HA PIAZZATO CROSETTO ALLA DIFESA E PER MEDIARE IN EUROPA HA SCELTO FITTO, A CUI HA AFFIDATO LA DELEGA PER SEGUIRE IL PNRR. NON A CASO HA SCELTO DUE DEI SUOI…”

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Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni giancarlo giorgettiGIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

Voleva i pantaloni e se li è presi. E da quando li ha indossati, Giorgia Meloni ha imposto le sue regole a un mondo di uomini. È successo anche ieri. Al termine delle consultazioni al Quirinale, Berlusconi l'aveva avvicinata e con un sorriso conciliante le aveva proposto di pranzare insieme: «Così facciamo qualche limatura...». E lei, sbrigativa: «Non posso, non ho tempo. Magari ci sentiamo dopo».

 

Al Cavaliere era toccato sedersi a tavola con La Russa, e accontentarsi di una telefonata con la leader di FdI che ancora non era stata incaricata. Raccontano di un colloquio frugale come una minestrina, appena riscaldata da una «compensazione». «Va bene per Zangrillo ministro», aveva concluso Meloni prima di staccare il telefono.

giorgia meloni giancarlo giorgetti 3GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI 3

 

Gli alleati devono ancora adattarsi a questo modo di far politica, a un metodo così accentrato che ha sorpreso Salvini: «Ai suoi li manda a quel paese se si fanno sfuggire qualcosa». E ce n'è per tutti, persino per il presidente del Senato, che «mi poteva chiamare prima di andare a colloquio con Mattarella».

 

Custode gelosissima di ciò che le compete, sulla squadra di governo ha tenuto sul filo tutti. Al punto che l'altro ieri il segretario della Lega si era un po' preoccupato: «Non sento Giorgia da due giorni. Non vorrei finisse come con Draghi, che mi comunicò la lista dieci minuti prima». È vero, ogni tanto si era fatta viva con i partner più esperti, ai quali chiedeva solo notizie sui capi di gabinetto: «Vabbé che è competente, ma è affidabile?» Il fatto è che Meloni vive sotto stress. «La situazione del Paese è difficile. E dopo quello che ha detto Berlusconi su Putin, in Europa sarà ancor più dura di quanto già non lo fosse».

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto giachettiGIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI ROBERTO GIACHETTI

L'ultimo report l'ha avuto ieri da Draghi, appena rientrato dal vertice di Bruxelles. All'intesa sul tetto al prezzo del gas è stata posta la pietra angolare. Il resto però, suda freddo, «andrà costruito». I rapporti tra i due sono cordiali. E il premier uscente confida su chi oggi prenderà il suo posto, tanto che giorni addietro stava per farsi scappare un complimento: «Lei è stata brava a...». Poi si è interrotto davanti agli interlocutori, per non esporsi. Di certo condivide con Meloni la preoccupazione per il clima sociale: lei teme che qualcuno possa soffiare sul fuoco.

 

raffaele fitto giorgia meloni gianfranco rotondi foto di bacco (2)RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI GIANFRANCO ROTONDI FOTO DI BACCO (2)

La situazione gliel'ha esposta anche il suo prossimo ministro dell'Economia, Giorgetti, secondo il quale «la crisi è diversa da quelle passate. Negli ultimi quindici anni c'è stato un rischio solo di tipo finanziario, connesso al nostro debito pubblico e al costo per il rifinanziamento. Oggi è minacciata anche l'economia reale. Il nostro sistema produttivo aveva reagito meglio di altri alla pandemia: è la sua resilienza che finora ha garantito il nostro debito, certo non l'apparato amministrativo».

 

È in questo clima e nel mezzo del conflitto ucraino che Meloni dovrà governare. Perciò, per gestire i rapporti con i partner della Nato ha piazzato Crosetto alla Difesa e per mediare in Europa ha scelto Fitto, a cui ha affidato la delega per seguire il Pnrr. Sono i due fronti caldi e non a caso ha scelto due dei suoi.

 

berlusconi salvini meloni fittoBERLUSCONI SALVINI MELONI FITTO

Politicamente si è mossa come il Berlusconi d'antan, che ammaliò leghisti e finiani per conquistarli alla causa. Si vedrà cosa provocherà il gelo con il Cavaliere, ma intanto gli ha tolto la sponda di Salvini e ha messo una rete di protezione attorno a Forza Italia, garantendo la nascita dei gruppi centristi «per evitare che qualche parlamentare finisca nel Terzo polo». È l'unica deroga all'accentramento di potere. Forse perché le resta una forma di idiosincrasia verso il passato. Una volta infatti le dissero che stava conquistando elettori democristiani: «E c'è speranza che democristiana lo diventi anche tu».

 

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONIGUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

La sua risposta fu eloquente: «Vai a mori'...». Ieri sera ripassava a memoria i compiti fatti prima di arrivare a Palazzo Chigi. L'esame sarà molto complicato ma - al contrario di alcuni esponenti della sua coalizione - è convinta che durerà. Tanto da aver persino programmato l'apertura della stagione delle riforme, con una Bicamerale da affidare all'ex presidente del Senato, Pera. Come non bastassero le prove che da oggi dovrà sostenere.

 


I GRANDI SCONFITTI DALLA SCELTA DEI MINISTERI BY MELONI SONO DUE: RONZULLI E BERLUSCONI! IL “BANANA” NON HA OTTENUTO NIENTE DI QUELLO CHE VOLEVA, ANZI. IL NEMICO NUMERO UNO DI “KISS ME LICIA”, TAJANI, FINISCE ALLA FARNESINA, E SARÀ PURE VICE PREMIER – LO SCAMBIO CROSETTO-URSO PER SCHIVARE I CONFLITTI DI INTERESSE DELLO “SHREK” DELLA MELONI E IL CASO DEL MADE IN ITALY – GIORGETTI AL MEF È UN GUAIO PER LA “DUCETTA” – LUPI RESTA IN PANCHINA – MATTARELLA HA ALZATO IL SOPRACCIGLIO SU EUGENIA ROCCELLA (DOPPIONE DI LORENZO FONTANA, ULTRA-CATTOLICA E ANTI ABORTISTA) E SU GENNARO SANGIULIANO. IL DIRETTORE DEL TG2 ALLA CULTURA È UN MISTERO: "GENNY" HA SCRITTO LIBRI NON PROPRIO CRITICI SU PUTIN E XI JINPING, E IL SUO ARRIVO AL COLLEGIO ROMANO COMPLICA LE COSE IN RAI – BERLUSCONI NEL COLLOQUIO CON SUPER-SERGIO HA DETTO...

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DAGONOTA

GIORGIA MELONI LEGGE LA LISTA DEI MINISTRIGIORGIA MELONI LEGGE LA LISTA DEI MINISTRI

Quindi, chi ha vinto e chi ha perso nella scelta dei ministeri by Meloni? Di sicuro, non è andata bene per il duo Ronzulli-Berlusconi. Il nemico numero uno di “Kiss me Licia”, Antonio Tajani, alla fine l’ha spuntata e sarà ministro degli esteri e vicepremier. Il tutto nonostante il sabotaggio tentato ai suoi danni con gli audio su Putin e Zelensky, improvvidamente diffusi da qualche manina birichina a LaPresse.

 

licia ronzulli antonio tajaniLICIA RONZULLI ANTONIO TAJANI

Meloni ha capito che di Tajani si poteva fidare, specie dopo il viaggio a Bruxelles: il nuovo ministro degli Esteri non risponde al “Banana”, ma al PPE.

 

Berlusconi ha avuto molto poco: ormai ciò che resta del Banana è ridotto a fare il leader di cartone dei ronzulliani. Puntava la giustizia, e non l’ha ottenuta (andrà l’ex magistrato Nordio); puntava lo sviluppo economico, che ha la delega per le telecomunicazioni, e anche li ha dovuto fare pippa (andrà il meloniano Urso). La povera Casellati si prende il dicastero delle riforme, che non conta nulla, e anche il ministro della transizione ecologica (pardon, Ambiente e sicurezza energetica), Gilberto Pichetto Fratin, non è ascrivibile alle truppe dell’ex infermiera.

 

PAOLO ZANGRILLOPAOLO ZANGRILLO

L’unico ministro di provata fede ronzulliana è Paolo Zangrillo (fratello del medico di B., Alberto), che ha ottenuto la pubblica amministrazione, dall’alto del suo curriculum di ex direttore del personale e dell’organizzazione di Acea (dal 2011 al 2017). La domanda da un milione di dollari è: Berlusconi accetterà di essere stato messo da parte dalla “signora Meloni”?

 

Crosetto e Urso

CROSETTO MELONICROSETTO MELONI

Per quanto riguarda lo “shrek di Fratelli d’Italia”, Guido Crosetto, alla fine si è deciso di spostarlo dallo Sviluppo Economico: troppo alto il rischio di un conflitto di interessi, nonostante abbia liquidato tutte le partecipazioni.

 

Quindi, è stato deciso di scambiarlo con Urso: il “gigante”, fondatore di Fdi, si prende la Difesa, dove si sa muovere grazie a molti agganci, e l’ex presidente del Copasir va allo Sviluppo, che prende anche l’importantissima delega al “Made in Italy”.

 

giorgia meloni con salvini e i leghisti al quirinaleGIORGIA MELONI CON SALVINI E I LEGHISTI AL QUIRINALE

Importantissima perché, presumibilmente, significa che il Mise “ruberà” alla Farnesina l’Agenzia Ice, l’ex istituto commercio con l’Estero (ora si chiama Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) che Di Maio aveva lottato per riavere in capo agli esteri. Adesso Servirà però un’altra legge: ce la faranno i nostri eroi?

 

Giorgetti

ADOLFO URSO GIORGIA MELONIADOLFO URSO GIORGIA MELONI

L’arrivo del “Don Abbondio” della Lega a via XX Settembre è un problema: non parla neanche inglese, come farà a rassicurare i mercati internazionali sulla sostenibilità del debito pubblico? E poi: a chi risponderà: alla Meloni o al suo segretario, Salvini? Senza considerare che il MEF, oltre che avere un enorme potere di spesa sul Pnrr, ha quello di fare le nomine delle partecipate, eccetera. Come funzionerà con i dossier più scottanti?

 

Sono in scadenza i vertici di Enel, Eni, Poste, Leonardo ed Enav. Senza entrare nelle partecipate di FS (Trenitalia-RFI), a cui sono destinati 25 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che scadono a novembre. Quelle saranno la prima vera prova tecnica della tenuta di Giorgetti in quella posizione.

 

Il neo-ministro dell'Economia e l'ex Truce giocheranno al gatto e la volpe, come ormai fanno dal 2018, e Salvini potrà promettere a destra e a manca, come se quelle poltrone fossero le sue.

 

Il "Capitone" inoltre avrà l’ultima parola su tutto: quanto ci metterà a rompere le palle su Flat Tax e Fornero? Certo, ci sono tante cose da vedere concretamente, anche e soprattutto in base alle nomine che dovranno essere fatte al Tesoro. Il dg Alessandro Rivera, autore degli ultimi pasticci su Ita e Mps, presto se ne andrà. Chi sarà nominato al suo posto? Di sicuro, per ora, c'è che il capo di gabinetto di Giorgetti sarà Luigi Fiorentino.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto giachettiGIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI ROBERTO GIACHETTI

Salvini comunque non esce male dalle nomine, con due ministeri pesantissimi (Infrastrutture per sé e Economia per Giorgetti) e l’Interno per Piantedosi. Che però, più che in quota “Capitone”, è in quota Mattarella. Anche se il leader del Carroccio rivendica che è stato il suo capo di Gabinetto, Piantedosi ha sempre lavorato solo per il Colle

 

Il caso Sangiuliano

SALVINI PIANTEDOSISALVINI PIANTEDOSI

Il vero mistero rimane però Gennaro Sangiuliano: tutti avevano elogiato, anche da sinistra, Giordano Bruno Guerri, e invece al Collegio Romano arriverà il direttore del TG2.

 

Sangiuliano in questi anni è riuscito a farsi concavo e convesso: prima in quota Forza Italia, poi con la Lega quando Salvini era al governo (e lo fece nominare direttore) e infine Fratello d'Italia con Donna Giorgia

 

 

La sua nomina causerà un effetto domino anche in Rai: se Sangiuliano non va al TG1, al posto della Maggioni, chi ci finirà? La Meloni dice di voler cambiare lo statuto della Rai, ma nel frattempo che si fa? “Genny” di sicuro ci credeva: erano tre mesi che a Saxa Rubra diceva a tutti che sarebbe diventato ministro, ma nessuno lo prendeva sul serio.

 

gennaro sangiuliano giorgia meloni foto di baccoGENNARO SANGIULIANO GIORGIA MELONI FOTO DI BACCO

In molti credevano che sarebbe andato al posto della Maggioni, spalancando per Giampaolo Rossi la carica di amministratore delegato, al posto di Carlo Fuortes.

 

Rossi non può andarci adesso: avendo già fatto un turno in consiglio d’amministrazione, sostituirebbe l’ad per un anno e mezzo, e poi non sarebbe più riconfermabile.

 

Quindi ora che succederà a Viale Mazzini? O si fa decadere tutto il cda (bastano le dimissioni di 2-3 consiglieri) o si fa dimettere Fuortes. In entrambi i casi si ripartirebbe da zero, spalancando le porte a  Rossi, l'uomo che da anni gestisce il dossier Rai per la Meloni.

 

Giampaolo RossiGIAMPAOLO ROSSI

 

Ps. Come mai il ciellino Maurizio Lupi è stato trombato? Si vocifera che Meloni voglia tenere i “moderati” in panchina. Sono una carta coperta, da tirare fuori quando partirà l’embolo a Berlusconi.

 

Ps/1. Sergio Mattarella avrebbe alzato il sopracciglio su più di un nome. Il primo è quello di Eugenia Roccella, ministro della famiglia e "della natalità". Una oltranzista anti-abortista, in pratica un doppione del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Un profilo un po' troppo divisivo, insomma, per il Capo dello Stato.

 

Il secondo è appunto quello di Sangiuliano alla cultura, autore di un triplete di libri, non proprio critici (eufemismo) su quei sinceri democratici di Trump, Putin e Xi Jinping

 

Mattarella e Meloni erano invece totalmente d'accordo sul profilo di Gloria Saccani Jotti, caldamente raccomandata da Confalonieri. D'accordo nel cassarla, si intende: quel nome era il coniglio nel cilindro della Ronzulli per tentare di portare dalla sua parte "Fidel", ma l'operazione non è riuscita.

 

luca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigidaLUCA CIRIANI GIORGIA MELONI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Ps/2. Come mai Berlusconi ha chiesto un colloquio privato a Mattarella (ottenendolo)? Il “Banana” ha voluto rassicurare la “Mummia Sicula” sul fatto che la sua linea, e quella del suo partito, è di assoluta fedeltà ai valori della Nato.

 

Ps/3. Con la nomina di Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani ai ministeri di Agricoltura (pardon, sovranità alimentare) e ai Rapporti con il Parlamento, Giorgia Meloni dovrà nominare due nuovi capigruppo per Fratelli d'Italia. Ha già qualche nome in mente?

 

maurizio lupi dopo la notizia della morte di ghediniMAURIZIO LUPI DOPO LA NOTIZIA DELLA MORTE DI GHEDINI

 

 

giorgia meloni arriva al quirinale in 500GIORGIA MELONI ARRIVA AL QUIRINALE IN 500

 

maurizio lupi francesco paolo tronca pierpaolo sileri inaugurazione laesse via tomacelliMAURIZIO LUPI FRANCESCO PAOLO TRONCA PIERPAOLO SILERI INAUGURAZIONE LAESSE VIA TOMACELLI

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sergio mattarella giorgia meloniSERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

la 500 bianca di giorgia meloni al quirinaleLA 500 BIANCA DI GIORGIA MELONI AL QUIRINALE

MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINIMATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINIALESSANDRO RIVERAALESSANDRO RIVERAALESSANDRO RIVERAALESSANDRO RIVERA

 

giorgia meloni al quirinaleGIORGIA MELONI AL QUIRINALEberlusconi meloni salvini al quirinaleBERLUSCONI MELONI SALVINI AL QUIRINALE