mercoledì 30 marzo 2022

                                                             UCRAINA 2022


IL GRANDE BLUFF DI MOSCA - I CONTINUI PASSI AVANTI E INDIETRO  SU UN POSSIBILE ACCORDO RIFLETTONO LE DIVISIONI DENTRO AL POTERE RUSSO: C’È CHI HA CAPITO CHE QUESTA “OPERAZIONE MILITARE” È UN PANTANO ED È MEGLIO ANDARE VIA, MA PUTIN VUOLE LA TESTA DI CHI GLI HA PROMESSO UNA GUERRA LAMPO E NON HA ALCUNA INTENZIONE DI USCIRNE DA SCONFITTO – MA NEL PAESE LA SPACCATURA TRA LE SPIE E I GENERALI ORMAI È ARRIVATA AL PUNTO DI NON RITORNO: DA UNA PARTE C’È IL PRAGMATISMO DEGLI EX FALCHI DEL KGB, DALL’ALTRO I “CORTIGIANI” DELLO ZAR CHE…

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1 - MOSCA CAMUFFA LA RITIRATA DA KYIV, MA WASHINGTON NON SI FIDA. I PUNTI IN DISCUSSIONE NELLA TRATTATIVA

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

putinPUTIN

 

Bisogna ritirarsi facendo finta di vincere, anzi, facendo vedere che non soltanto si vince, ma lo si fa con generosità. Ieri i delegati ucraini hanno capito che era questo il senso della costruttività russa al tavolo dei negoziati di Istanbul, i segnali li stavano cogliendo già da un po’ e l’ultimo era arrivato proprio in mattinata quando è riapparso il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, per dire che la Russia deve concentrarsi sulla liberazione del Donbas.

 

Un dettaglio importante: la “denazificazione”, grido di battaglia di Vladimir Putin per iniziare la guerra, è diventata “liberazione”.

 

(...)

sergei shoigu vladimir putinSERGEI SHOIGU VLADIMIR PUTIN

 

 

 

La Russia ha annunciato che ridurrà le attività attorno a Kyiv e Chernihiv per  “aumentare la fiducia reciproca”. E gli ucraini sanno bene che si tratta di un bluff a metà – attorno alla capitale gli ucraini stanno riguadagnando molto terreno – e Mosca sta cogliendo l’occasione per trasformare una possibile fuga in un gesto di apertura.

 

A Chernihiv, invece, negli ultimi giorni l’esercito russo ha intensificato i bombardamenti per consolidare il controllo dell’area a nord, quindi qui la riduzione della pressione militare sarà reale.

vladimir putinVLADIMIR PUTIN

 

(…) Nessuno è più disposto a fidarsi di Mosca, che sembra cercare più una riabilitazione della sua immagine internazionale e anche nazionale che la pace. 

 

I continui passi avanti e indietro  su un possibile accordo riflettono anche le divisioni dentro al potere russo: c’è chi ha capito che questa “operazione militare” è un pantano ed è meglio andare via mentre gli ucraini si dimostrano in vena di concessioni. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha detto che negoziare è un errore: bisogna portare avanti quello che si è iniziato. E non è il solo a pensarla così. 

PUTIN COME VOLDEMORT MEMEPUTIN COME VOLDEMORT MEME

 

2 - SPIE CONTRO GENERALI

Anna Zafesova per “La Stampa”

 

«Hasaviurt»: la parola viene sussurrata nei canali Telegram considerati un megafono dei falchi del Cremlino, evocata nei talk show propagandistici, e Ramzan Kadyrov si ferma a un passo dal pronunciarla quando invoca una battaglia per Kiev «fino alla fine». Hasaviurt è il nome del villaggio daghestano dove, nell'estate del 1996, il generale russo Aleksandr Lebed'firmò con i comandanti degli indipendentisti ceceni una tregua che avrebbe dovuto aprire la strada alla secessione della Cecenia dalla Federazione Russa. Un processo interrotto dalle bombe russe lanciate su Grozny nel 1999 dal neopremier Vladimir Putin, ma rimasto nel vocabolario politico moscovita come sinonimo di "tradimento", almeno per i falchi, e di ammissione della sconfitta in una guerra ingiusta per gli ormai quasi estinti liberali.

guerra ucrainaGUERRA UCRAINA

 

I segni del tradimento sarebbero la dichiarazione del negoziatore russo Vladimir Medinsky sulle condizioni di pace proposte dagli ucraini, e nell'annunciato ritiro delle truppe russe da Kiev promesso da Sergey Shoigu, che sostiene che l'obiettivo della guerra fin dall'inizio fosse "soltanto" il Donbass. È curioso che a ridimensionare gli obiettivi russi in Ucraina, almeno in pubblico, sia proprio quel ministro della Difesa la cui sparizione di dieci giorni - attribuita, secondo insistenti voci, a un attacco di cuore successivo a una strigliata al Cremlino - abbia preoccupato perfino il Pentagono.

 

adolf hitler vladimir putin josip stalin - muralesADOLF HITLER VLADIMIR PUTIN JOSIP STALIN - MURALES

Se i falchi dell'esercito si trasformano davvero in colombe, il motivo sarebbe l'impossibilità fisica di proseguire la guerra. Un bagno di realtà offerto dall'esercito ucraino, dopo che gli ufficiali russi in partenza per il fronte si erano messi in valigia le alte uniformi da sfoggiare il 9 maggio alla parata a Kiev, come ha rivelato Zelensky. Il 9 maggio è una data che per Putin ha una «importanza religiosa», dice il politologo di opposizione Abbas Galyamov: è l'anniversario della vittoria su Hitler, ed entro quel giorno il presidente russo deve presentare al suo Paese una vittoria, una vittoria qualunque, se non a Kiev, a Mariupol, o almeno a Donetsk.

 

kadyrov putinKADYROV PUTIN

Resta ovviamente senza risposta l'interrogativo su chi, e perché, abbia promesso a Putin una vittoria impossibile. Esperti di servizi segreti russi come Andrey Soldatov indicano da settimane l'esistenza di un conflitto tra militari e intelligence, con l'ex Kgb - cioè la polizia politica Fsb e lo spionaggio estero Svr - tagliati fuori dai preparativi per la guerra. Una teoria in parte contraddetta dall'arresto (peraltro smentito) di Sergey Bededa e Anatoly Bolukh, i generali dell'Fsb responsabili dell'Ucraina, possibili capri espiatori del fallimento sul campo.

 

vladimir putin volodymyr zelenskyVLADIMIR PUTIN VOLODYMYR ZELENSKY

Ma altre fonti, come la talpa "Wind of Change" che comunica da mesi con il dissidente Vladimir Osechkin, insistono che i piani di guerra siano stati covati in segreto altrove, da qualcuno che prometteva una rapida vittoria. Questo potrebbe spiegare anche l'evidente imbarazzo e paura del capo dell'Svr Sergey Naryshkin, interrogato da Putin davanti alle telecamere su cosa fare del Donbass, così come la rivelazione di Zelensky che a informare degli attentati contro di lui siano stati ufficiali dei servizi russi. Pur essendo un uomo dell'ex Kgb, il presidente russo parrebbe essersi allontanato dagli ex compagni.

 

la z in russia 2LA Z IN RUSSIA 2

L'economista Anders Aslund, che ha lavorato con il governo russo negli anni '90, sostiene che a scontrarsi a Mosca sono, da un lato, i servizi, Fsb e Svr, e dall'altro la Guardia nazionale, i ceceni di Kadyrov e l'Fso, il servizio segreto personale di Putin, le sue guardie del corpo che controllano tutto e tutti. Sarebbero loro la "corte putiniana", i pretoriani ai quali il presidente si è affidato sempre di più, fino a promuovere gli uomini della sua scorta a governare intere regioni o corpi d'armata.

 

vladimir putinVLADIMIR PUTIN

Privilegiare la fedeltà rispetto alle competenze, una logica che ha coinvolto anche le forze armate: nonostante la sua sontuosa uniforme da generale, Shoigu non è un militare, viene dalla protezione civile, e la sua ascesa nella classifica delle simpatie di Putin negli ultimi anni è probabilmente dovuta più all'essere uno "yes-man", mal visto dai generali di carriera. Voci, fughe di notizie, depistaggi dentro altri depistaggi, in fiumi di disinformazione funzionale a scaricare le colpe, o a seminare dissidi in campo avverso: d'altra parte, solo la vittoria ha tanti padri, la nuova Hasaviurt, il giorno che si compisse, potrebbe trovarsi subito orfana.

 

carro armato russo distrutto.CARRO ARMATO RUSSO DISTRUTTO.

Quello che è sicuro è che a Mosca è in atto uno scontro non tra buoni e cattivi, ma soltanto tra pragmatici dotati di maggior realismo rispetto ai cortigiani per i quali accontentare il dittatore è più importante che sacrificare altre decine di migliaia di soldati, e affamare decine di milioni di russi. Dover confidare nella vittoria dei falchi dell'ex Kgb rispetto ai "cortigiani" offre già la misura del compromesso possibile, e della sua durata: «Ogni volta che Putin ha annunciato il ritiro dalla Siria, il contingente russo non ha fatto che aumentare», tranquillizza il suo pubblico spaventato dalla "nuova Hasaviurt" il propagandista televisivo Vladimir Solovyov.

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                                                                    UCRAINA 2022


“FARE IL GIORNALISTA IN RUSSIA È IMPOSSIBILE, SI RISCHIA DI ESSERE UCCISI” – IVAN KOLPAKOV, DIRETTORE DEL QUOTIDIANO ONLINE INDIPENDENTE “MEDUZA”, RIVELA COME SI VIVE SOTTO MINACCIA COSTANTE: “SE SI USA LA PAROLA GUERRA SI RISCHIA IL CARCERE, MA CI SONO PRESSIONI FUORI DALLA LEGGE. TELEFONATE DI AVVERTIMENTO, LA POLIZIA CHE FA TROVARE DROGA IN CASA TUA. LA MAGGIOR PARTE DEI RUSSI È IN FASE DI NEGAZIONE E PREFERISCE LA PROPAGANDA. PUTIN? IL 24 FEBBRAIO È STATO PER LUI L'INIZIO DELLA FINE, MA SARÀ UNA CARNEFICINA…”

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Irene Soave per il "Corriere della Sera"

 

ivan kolpakov 7IVAN KOLPAKOV 7

«Fare il giornalista in Russia, oggi, è impossibile. Si rischia concretamente di essere uccisi, e si è soggetti a ogni genere di pressioni». Ivan Kolpakov, direttore del quotidiano online in inglese e in russo Meduza , parla da Riga. Meduza , tra le ultime testate indipendenti ancora attive dopo la stretta sui media dell'ultimo mese (anche la Novaja Gazeta di Anna Politkovskaja ha sospeso le pubblicazioni lunedì) è stato fondato lì. Era il 2014, e la redazione era fatta di fuorusciti da Lenta.ru , sito indipendente poi acquisito da un oligarca. «Eravamo in quattro, oggi siamo una cinquantina in vari Paesi». Basato a Riga, Meduza ha potuto pubblicare l'intervista che il presidente ucraino Zelensky ha concesso a quattro giornalisti russi, nonostante il divieto di Mosca. Kolpakov era tra loro.

propaganda in russiaPROPAGANDA IN RUSSIA

 

Che pressioni riceve un giornalista in Russia?

«Le leggi sono sempre più severe: se usa la parola "guerra" rischia il carcere. Se sta attento e non ne infrange nessuna, ma resta indipendente, ci sono poi le pressioni fuori dalla legge. Telefonate continue di "avvertimento". La polizia fa trovare droga a casa tua. Il nostro Ivan Golunov è il caso più celebre: lo hanno arrestato con questo schema. Lo fanno spesso. Altrettanto spesso gli investitori sono spinti a non comprare più pubblicità».

 

Meduza è nella lista degli «agenti stranieri» dal 2021.

«E quando ci siamo entrati tutta la pubblicità è sparita. Da allora ci finanziavamo col crowdfunding: dalla Russia avevamo 23 mila finanziatori regolari. Ora con le sanzioni si può donare solo dall'estero».

 

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Avete ancora giornalisti in Russia?

«No, li abbiamo fatti uscire tutti. Informiamo da fuori: internet non è ancora stato chiuso dal governo, e credo che non lo sarà. Quindi siamo in contatto normalmente con le nostre fonti».

 

Ma il vostro sito in Russia è bloccato. Chi vi legge?

«Quando ci hanno bloccati, il 4 marzo, ci aspettavamo di perdere tra il 70 e l'80% dei lettori. Con la guerra erano aumentati. Temevamo il blocco, e avevamo avvertito i lettori di scaricare la nostra app, che nel codice ha un anti-blocco,o di installare una Vpn (una connessione privata, che aggira i blocchi governativi, ndr ). Così abbiamo perso solo un quarto dei nostri utenti unici, che in momenti buoni arrivavano a essere 2,5 milioni al giorno».

putin veleno 3PUTIN VELENO 3

 

È legale usare una Vpn?

«Sì, per ora. Il governo ne blocca alcune, ma altre funzionano. Chi vuole informarsi in modo indipendente ne ha più di una, e legge tutto».

 

Sono tanti?

«La mia impressione è che la maggior parte dei russi sia in una fase di negazione, e scelga di credere alla propaganda. È più comodo, più sicuro. E poi ci sono molte persone, e questo mi spezza il cuore e non lo capisco, che sono a favore della guerra. Ma credo comunque che i contrari siano tantissimi, anche se impauriti dalla repressione».

ivan kolpakov 6IVAN KOLPAKOV 6

 

Il dissenso alla guerra potrebbe rovesciare il governo?

«Mah. Il 24 febbraio Putin ha perso molto consenso, sì. Ha perso le élite, un sacco di soldi, persino i conservatori. Il 24 febbraio è stato per lui l'inizio della fine. Ma non c'è da festeggiare: sarà una fine lunga e sanguinosa, che costerà alla Russia e al mondo migliaia di vite. Sarà una carneficina».

PUTIN COME VOLDEMORT MEMEPUTIN COME VOLDEMORT MEMEIvan KolpakovIVAN KOLPAKOVivan kolpakov 3IVAN KOLPAKOV 3ivan kolpakov 2IVAN KOLPAKOV 2VLADIMIR PUTIN COME VOLDEMORT - MURALEVLADIMIR PUTIN COME VOLDEMORT - MURALEvladimir putinVLADIMIR PUTINvladimir putinVLADIMIR PUTINputin veleno 1PUTIN VELENO 1putin veleno 2PUTIN VELENO 2ivan kolpakov 1IVAN KOLPAKOV 1ivan kolpakov 4IVAN KOLPAKOV 4

martedì 29 marzo 2022

                                                      UCRAINA 2022


L’ACCORDO SI AVVICINA - DOPO AVER PRESO SCHIAFFI PER UN MESE DAGLI UCRAINI, LA RUSSIA AMMORBIDISCE LE SUE POSIZIONI: NON CHIEDE PIÙ CHE IL PAESE VENGA “DENAZIFICATO” (NON SANNO MANCO LORO CHE VUOL DIRE) ED È PRONTA A LASCIARE CHE KIEV ADERISCA ALLA UE, A PATTO CHE RIMANGA “MILITARMENTE NON ALLINEATA” - DALLA BOZZA PER ORA RIMANE FUORI LA RIVENDICAZIONE DELLE REGIONI DI DONETSK E LUGANSK. ZELENSKY ORMAI SAREBBE DISPOSTO A CEDERE SU DONBASS E CRIMEA. MA CHE SI FA CON MARIUPOL?

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Ucraina: Cremlino, non vogliamo usare armi nucleari

dmitry peskovDMITRY PESKOV

(ANSA) - "Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l'idea di usare armi nucleari". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Pbs.

 

Alla domanda del giornalista se il presidente russo Vladimir Putin abbia mai minacciato di usare armi nucleari nel caso in cui un terzo fosse intervenuto nel conflitto in Ucraina Peskov ha risposto: "Non credo. Ha invece dichiarato con chiarezza che se qualcuno dovesse interferire la Russa ha tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà".

 

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Ucraina: Cremlino, l'Occidente ci ha dichiarato guerra economica

vladimir putin volodymyr zelenskyVLADIMIR PUTIN VOLODYMYR ZELENSKY

(ANSA) - "Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni. E sfortunatamente, quelle condizioni sono piuttosto ostili". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista a Pbs a proposito delle sanzioni dell'Occidente in risposta all'invasione dell'Ucraina. "Siamo entrati nella fase di una guerra totale", ha sottolineato.

 

esplosione a leopoli ucraina 4ESPLOSIONE A LEOPOLI UCRAINA 4

 "I paesi dell'Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell'economia, sequestrando le nostre proprietà, i nostri fondi, bloccando le nostra transazioni finanziarie. E dobbiamo adattarci al nuova realtà", ha detto ancora Peskov.

 

Ucraina: Zelensky contrario a 'sanzioni condizionali'

(ANSA) - In un recente discorso video, il presidente Volodymyr Zelensky si è pronunciato contro sanzioni 'condizionali' che ipotizzino una ulteriore escalation del conflitto, citando "segnali e avvertimenti" che alcune sanzioni, come l'embargo petrolifero russo, saranno imposte se la Russia utilizzerà armi chimiche contro l'Ucraina. Lo riporta il Kyiv independent. "Non ho parole. Pensate a cosa si è arrivati: ad aspettarci l'uso di armi chimiche", ha detto.

 

Ucraina: Cremlino, Russia non attaccherà Paesi Nato

mariupol distrutta 8MARIUPOL DISTRUTTA 8

(ANSA) - La Russia non ha in programma di attaccare nessun paese della Nato, ha detto all'emittente statunitense PBS il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia "un atto reciproco". Lo riferisce la Tass. Rispondendo a una domanda sul possibile allargamento del conflitto a Paesi Nato, Peskov ha detto che "se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci".

 

Ucraina: delegazioni arrivate a Istanbul per negoziati

(ANSA) - I negoziatori ucraini e russi sono arrivati a Istanbul, in Turchia, per l'atteso faccia a faccia, il primo in due settimane, volto a concordare un cessate il fuoco in Ucraina, o almeno un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati. Lo riferisce la Bbc. "Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità", ha affermato in proposito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

MEME ZELENSKY PUTINMEME ZELENSKY PUTIN

 

"L'obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco", ha detto alla televisione nazionale, mentre il consigliere del ministero degli Interni ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una svolta.

 

Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano - aggiunge la Bbc - ha espresso dubbi simili sulle speranze di progresso, affermando che il presidente russo Vladimir Putin non sembrerebbe pronto a scendere a compromessi per porre fine alla guerra. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è importante che i colloqui proseguano, pur non avendo finora prodotto progressi sostanziali.

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UCRAINA, TUTTO PRONTO PER I NEGOZIATI. FT: MOSCA CEDE SU «DENAZIFICAZIONE», OK A KIEV NELLA UE

Da www.ilsole24ore.com

 

La Russia non chiede più che l’Ucraina venga «denazificata» ed è pronta a lasciare che Kiev aderisca alla Ue a patto che rimanga militarmente non allineata. Lo scrive il Financial Times citando quattro persone informate sui negoziati tra i due paesi.

 

Nella bozza del documento per il cessate il fuoco, sottolineano le fonti, non compaiono più le parole «denazificazione», «smilitarizzazione» e protezione legale per la lingua russa.

 

mariupol distrutta 3MARIUPOL DISTRUTTA 3

A poche ore dalla ripresa dei negoziati in Turchia, le concessioni da parte della Russia arrivano in un momento in cui l’offensiva di terra è in una fase di stallo grazie alla resistenza dell’Ucraina. Dalla bozza resta fuori uno dei punti più critici per l’Ucraina, ovvero la rivendicazione delle regioni separatiste filorusse del Donbass e di Donetsk.

 

Si spera nella svolta, ma prevale lo scetticismo

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, intanto, ha preparato l’incontro parlando sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo, dal canto suo, si è detto disposto a discutere della futura neutralità del paese senza rinunciare all’integrità territoriale.

voldymyr zelensky emmanuel macron vladimir putin 1VOLDYMYR ZELENSKY EMMANUEL MACRON VLADIMIR PUTIN 1

 

Si spera dunque nella svolta ma è forte lo scetticismo, anche dopo la notizia dell’avvelenamento di Abramovich e di altri due mediatori. Il presidente Usa Joe Biden, intanto, su Putin non ritratta. E su Twitter insite: «È un dittatore». E mentre il presidente francese Emmanuel Macron sentirà Putin, oltre mille mercenari della Wagner sarebbero schierati nell’est dell’Ucraina.

kharkiv dopo i bombardamentiKHARKIV DOPO I BOMBARDAMENTI

 

Negoziatori a Istanbul

I negoziatori ucraini e russi sono già arrivati a Istanbul, in Turchia, per l’atteso faccia a faccia, il primo in due settimane, volto a concordare un cessate il fuoco in Ucraina, o almeno un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati.

 

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha detto alla televisione nazionale che «l’obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco», mentre il consigliere del ministero degli Interni ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una svolta. Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano - aggiunge la Bbc - ha espresso dubbi simili sulle speranze di progresso, affermando che il presidente russo Putin non sembrerebbe pronto a scendere a compromessi per porre fine alla guerra. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è importante che i colloqui proseguano, pur non avendo finora prodotto progressi sostanziali.

il teatro di mariupol bombardato 5IL TEATRO DI MARIUPOL BOMBARDATO 5

 

Cremlino: attacco a Paesi Nato? Non vogliamo pensarci

La Russia non ha in mente alcun attacco a Paesi Nato. Lo ha detto al canale televisivo americano Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto reciproco».

 

Ma «non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci», ha spiegato Peskov che ha aggiunto che la Russia si sente circondata da una «realtà ostile», perché è «nel mezzo di una guerra, economica e commerciale», portata avanti dai Paesi dell’Occidente. E poi: «Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni, e sfortunatamente sono piuttosto ostili. I paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel blocco delle nostre relazioni finanziarie. Dobbiamo adattarci alla nuova realtà».

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Respinti 7 attacchi russi in 24 ore

Sul versante bellico, in ultimo, le forze ucraine hanno respinto sette attacchi russi nelle ultime 24 ore distruggendo 12 carri armati e 10 veicoli da combattimento di Mosca: lo affermano funzionari di Kiev, secondo quanto riporta il Guardian. L’aviazione ucraina, inoltre, ha abbattuto 17 velivoli russi, inclusi otto aerei, tre elicotteri, quattro velivoli senza pilota e due missili da crociera.

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