sabato 8 novembre 2025

                                                          

maranza

"LA NOTTE A MILANO SI BALLA, SI LITIGA E SI PIPPA" - UNA EX "MARANZINA" 16ENNE DI ORIGINI MAROCCHINE, ORA IN COMUNITA' DOPO AVER ACCOLTELLATO UNA SUA COMPAGNA, RACCONTA LE NOTTI DI SBALLO E DEGRADO IN CITTA': "QUALCUNO TENTA LO SCIPPO. ALTRI SI INFILANO NEI BAGNI DELLA STAZIONE PER FARSI. L'HASHISH LO FUMI PER COMINCIARE. POI PRENDI LA 'LYRICA' (UN ANTIEPILETTICO), CHE TI CALMA. QUELLO CHE PREFERIVO? IL 'RIVOTRIL' (UN ANTIDEPRESSIVO): LO SNIFFI O LO PRENDI CON L’ALCOL. SI VA ALLA STAZIONE CENTRALE, SUI NAVIGLI O IN CORSO COMO PER CONTINUARE CON GLI 'AFTER', FINCHÉ NON SAI PIÙ NEMMENO DOVE SEI" - "COME PAGO? SPESSO COL CORPO IN UNA MACCHINA CON I VETRI NERI O NEI VICOLI"

Estratto dell'articolo di Allegra Ferrante per www.corriere.it

 

MARANZA 45

Per mesi è stata una presenza fissa nelle notti di Garibaldi e Centrale: una maranzina doc. Droghe a portata di mano, alcol economico rubato nei market, scambi con gli spacciatori. E autolesionismo come rito di liberazione. Alle otto del mattino, nel cortile di una scuola dell’hinterland, una lite, un coltello da cucina nello zaino tarocco, un colpo al fianco della compagna di classe.

 

La Procura dei minori apre un fascicolo, i servizi sociali la prendono in carico, viene collocata in comunità. Ha sedici anni, extension sintetiche ai capelli, le mani che tremano quando accende una sigaretta. […]

 

Che cosa è successo quella sera?

«Non lo so nemmeno io. Avevo dormito due ore. Ero stanca, fatta. “Ecco la tossica di Garibaldi”, mi ha detto. Quando ho visto il sangue sul pavimento, non ho sentito niente. Né paura, né colpa. Ridevo senza sapere perché».

milano maranza

 

Che cos’è Garibaldi?

«Una casa storta. Ci arrivavo in treno con le amiche. All’inizio ti sembra divertente: le luci, la musica, le rapine. Ti senti dentro una cosa grande. Ma è un mercato: chi offre, chi compra, chi guarda.

 

Ti passa accanto un tipo con lo zaino pieno di pasticche, un altro ti afferra per la schiena, anche se dici no. Il mio ex mi chiedeva di nascondergli la lama in borsa. Le ragazze servono a qualcosa, sempre. E quando non funzioni più, sparisci».

 

Come si trascorrono le serate?

milano maranza

«Sempre in mezzo allo stesso odore: zucchero bruciato. Ci si trova al Mc Donald’s della stazione. Si fa la conta delle guardie (i militari che sorvegliano la zona, ndr). Videochiamate al Beccaria. Ogni tanto vai su, in Gae Aulenti: si balla, si litiga, si pippa. Qualcuno tenta lo scippo: telefonini sfilati di mano, portafogli strappati dalle tasche. Altri si infilano nei bagni della stazione per farsi. Verso le due si cambia zona: Centrale, Navigli, Corso Como. Lì continuano gli after, finché non sai più nemmeno dove sei».

 

Quali droghe girano?

«Il “menu base” è fumo, polvere e antidepressivi. Lo zatla (hashish, ndr), lo fumi per cominciare. Poi arriva la Lyrica (farmaco antiepilettico, ndr), che ti calma. Quello che preferivo era il Rivotril (benzodiazepina, ndr): lo sniffi o lo prendi con l’alcol.

 

milano maranza

Ti sballa forte e dormi due giorni. E poi c’è il crack. Lo cucinano lì: cucchiaino, accendino, bicarbonato, cocaina. Una boccata e il cervello che brucia. Ti svegli sudata, tachicardia, e vuoi rifarlo. “Meglio questo che il vuoto”, pensavo».

 

Con che soldi si compra?

«A volte con i contanti scuciti prima, più spesso col corpo. Ti dicono “Poi mi ripaghi”, e lo capisci da sola cosa vuol dire. Dietro la stazione, in una macchina con i vetri neri o nei vicoli di via Tocqueville. Una dose, dieci minuti, quaranta euro. O nei bar di Porta Venezia: le nuv (le ragazze nuove tra i maranza, ndr) vanno per la maggiore: adescate con un “Stai tranquilla, ti proteggo io”. Sei carne in mezzo a predatori».

 

Come si regge?

«Ti fai per non pensare, bevi per restare in piedi, ma non basta mai. Mi tagliavo caviglie, braccia, pancia. Chiudevo gli occhi e avevo incubi: mani ovunque, urla, il mio respiro corto. Dovevo punirmi. Mi aiutava a respirare, a sentire qualcosa. “Scollata”, dice la mia educatrice».

 

Perché ci si arriva?

notti milano con l'incubo maranza

«Nasci dentro il casino. “Sei cattiva come lui” è la frase che mia madre ripeteva. Mio padre? Non l’ho mai conosciuto davvero: sapevo soltanto che stava in galera. Dicevano che fosse bello e pericoloso; una volta, prima che lo arrestassero, le aveva rotto due costole e le aveva spaccato un piatto in testa.

 

La mama (mia madre, in marocchino, ndr) lavorava fino a tardi, cuciva di notte, poi tornava a casa con gli occhi gonfi e non parlava. Io scappavo, uscivo e non tornavo. Pensavo che fosse tutta colpa mia». […]

 

sigfrido ranucci agostino ghiglia occhiali meta

GUERRA APERTA TRA “REPORT” E IL GARANTE DELLA PRIVACY CHE PROVA A BLOCCARE LA PUNTATA DELLA TRASMISSIONE, IN ONDA DOMANI SERA, ALLE 20.30, SU RAITRE – NEL MIRINO C’E’ LA MULTA AL GRUPPO META PER GLI OCCHIALI “SMART” IN GRADO DI SCATTARE FOTO E GIRARE VIDEO – L’INIZIALE MULTA DA 40 MILIONI, PROPOSTA DAI DIPARTIMENTI DEL GARANTE, E’ VIA VIA EVAPORATA FINO A SPARIRE: NON CE N’E’ PIU’ TRACCIA (SI ASPETTA LA PRESCRIZIONE?) - PER IL GARANTE L'INCHIESTA DI “REPORT” È “DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO, FRUTTO O DI UNA SCARSA CONOSCENZA O DI MALAFEDE” – RANUCCI RINTUZZA: “E’ L’ENNESIMO TENTATIVO DI BLOCCARE UN PROGRAMMA RAI” – L’IPOTESI DI DANNO ERARIALE, PER AVER PRIMA RIDOTTO E POI EVITATO LA MULTA, VIENE SMENTITA DAL GARANTE MA IL GIORNALISTA SI OPPONE: “SPETTA ALLA CORTE DEI CONTI DECIDERE” – D’ALTRONDE GIORGIA MELONI NON VORREBBE CERTO DARE UN DISPIACERE A TRUMP, CHE E’ FINANZIATO DALLE BIG TECH COME META…

Estratto dell’articolo di Erica Dellapasqua per www.corriere.it

SIGFRIDO RANUCCI IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

 

L'inchiesta di Report sul caso degli smart glasses di Meta è «destituita di ogni fondamento, frutto o di una scarsa conoscenza della disciplina della materia o, peggio, di malafede».

 

Lo scrive in una nota il Garante per la Privacy, che sottolinea come «nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale» sia «mai stato configurabile nel corso del procedimento» e auspica che «il programma si astenga dal trasmettere, nei termini annunciati, il servizio». L'Autorità si riserva «ogni opportuna valutazione in ordine alle iniziative da assumere nelle sedi competenti». Ma dalla trasmissione arriva la conferma che il servizio sarà messo in onda.

 

SERVIZIO DI REPORT SU AGOSTINO GHIGLIA

Il Garante si riferisce in particolare all'anticipazione, diffusa dalle agenzie di stampa, sul contenuto della seconda puntata dell'inchiesta che Report sta conducendo sul Garante per la Privacy in onda domani sera, domenica 9 novembre, e in particolare al presunto danno erariale che l'Autorità avrebbe causato con la sua decisione nel caso «smart glasses».

 

META E GLI SMART GLASSES

La vicenda riguarda Meta e la multa per il primo modello di smart glasses appunto, a cui si contesta la violazione della privacy degli utenti e delle persone riprese.

 

Stando a quanto si sostiene nell'inchiesta del programma Rai, i dipartimenti del Garante avevano proposto una sanzione da 44 milioni di euro, registrando però la contrarietà del collegio. Inizialmente la multa sarebbe stata allora tagliata a 17 milioni e poi, dopo un incontro tra Agostino Ghiglia (membro dell’Autorità sostenuto da Fratelli d’Italia ed ex parlamentare di Alleanza Nazionale), e Angelo Mazzetti (responsabile delle relazioni istituzionali di Meta in Italia), sarebbe stata ulteriormente abbassata a 12 milioni e mezzo di euro.

SIGFRIDO RANUCCI IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

 

IL GARANTE: «NESSUN DANNO ERARIALE»

«Nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile nel corso del procedimento - interviene ora il Garante, prima della messa in onda della puntata -. Il Collegio ha, semplicemente, ritenuto, all'esito di un'articolata discussione di una fattispecie nuova e particolarmente complessa mai affrontata da nessuna altra Autorità di protezione dei dati personali in Europa, di non aderire a una mera proposta sanzionatoria proveniente dagli uffici responsabili dell'istruttoria, non condividendone i presupposti di fatto e diritto».

 

SERVIZIO DI REPORT SU AGOSTINO GHIGLIA

«La decisione - continua il Garante - è il risultato dell'ordinaria e naturale dialettica tra gli uffici dell'Autorità e il Collegio del Garante, una dialettica codificata nella disciplina vigente che, appunto, assegna ai primi il compito di condurre l'istruttoria e formulare una proposta di decisione e, al secondo, quello di assumere, sulla base degli atti dell'istruttoria medesima e delle regole del diritto la decisione finale. La non corrispondenza tra proposta e decisione finale è, pertanto, fisiologica e insuscettibile anche in astratto di configurare qualsiasi ipotesi di danno erariale ogni qualvolta il Collegio ritenga di discostarsi da una più severa proposta sanzionatoria degli uffici».

 

Il Garante chiede dunque a Report di non mandare in onda il servizio, almeno non nelle fattezze in cui è stato presentato.

 

Proprio Ghiglia aveva preso posizione contro Report firmando una diffida contro la messa in onda della precedente puntata dell'inchiesta sul Garante della Privacy che affrontava il suo coinvolgimento nella procedura che ha portato alla multa (150mila euro) per la diffusione dell'audio della telefonata privata tra l'ex ministro Gennaro Sangiuliano e sua moglie, la giornalista Rai Federica Corsini, sulla relazione sentimentale con Maria Rosaria Boccia.

SIGFRIDO RANUCCI IN COMMISSIONE ANTIMAFIA - FOTO LAPRESSE

 

Subito replica il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci: «Siamo di fronte all'ennesimo tentativo di bloccare la messa in onda di una trasmissione Rai da parte del Garante».

 

«In secondo luogo - aggiunge il giornalista - non lo dice Report che c'è un possibile danno erariale, ma lo dice lo stesso membro del Garante nella persona della professoressa Ginevra Cerrina Feroni: lei stessa ipotizza il danno erariale, lei stessa ipotizza delle responsabilità, non siamo certo noi a dirlo. Noi raccontiamo un fatto così come si è svolto. Piuttosto spieghi perché hanno fatto sparire quel provvedimento. Di questo si dovrebbe occupare la Corte dei Conti, alla quale spetta pronunciarsi su un possibile danno erariale. E se lo sa la Corte dei Conti, è grazie a Report. Abbiamo fatto una semplice operazione di servizio pubblico», conclude Ranucci.

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